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Va in soffitta la Cei «formato Ruini»

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Inquesto contesto, in una lunga relazione all'Assemblea di Azione cattolica, monsignor Mariano Crociata, segretario dell'episcopato italiano, ha delineato la necessità di una Chiesa nazionale meno politica di quella per cui si è battuto Dino Boffo, attraverso il suo regno dei media cattolici, e con lui l'ex presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini. Ciò non significa che i cattolici italiani debbano accettare passivamente la realtà sociale. Tutt'altro. I credenti in Italia - ha chiesto Crociata - devono «resistere» a «tutto ciò che contraddice il Vangelo e la fede». Non devono lasciarsi «fagocitare dal mondo e dalla sua logica anti-evangelica e disumanizzante» e tuttavia non possono nemmeno cedere alla «sindrome d'assedio» di chi «vede attorno a sè nemici e minacce alla Chiesa». «Bisogna vigilare non solo sulla tentazione di ridurre la fede alla dimensione privata, ma anche su quella opposta di adagiarsi sul mantenimento di un ambiente socio-culturale con tratti religiosi e più o meno vagamente cristiani, secondo una prospettiva di religione civile», ha aggiunto. Il numero due della Cei ha ammesso con onestà che in Italia vi è «un lento declino dell'appartenenza religiosa forte alla chiesa cattolica». Tuttavia ha invitato a «superare una impostazione connotata, in senso pessimistico, dalla preoccupazione di perdere condizioni e prerogative del passato e mossa da una voglia di rivalsa e di riconquista». «Si tratta piuttosto - ha detto alla platea dell'Azione Cattolica - di sviluppare una lettura che sia ispirata e dettata da una visione credente, teologicamente illuminata». L'Osservatore Romano, nel sintetizzare l'intervento di Crociata, intitola significativamente l'articolo «da una visione di Chiesa sociologica a una teologica». E proprio ieri, in tutt'altro contesto, ovvero nel tradizionale messaggio per la Giornata Missionaria 2009, il papa ha ricordato che «la Chiesa non agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti Cristo, salvezza del mondo». Monsignor Crociata ha anche aggiunto che la «Chiesa non è il luogo appropriato per solisti ed eroi solitari». Qualcuno, tra il pubblico di Azione Cattolica, vi ha letto un riferimento all'ex direttore di Avvenire, su cui il Giornale ha scatenato una guerra mediatica per una passata vicenda giudiziaria. In realtà il presule si è associato pubblicamente al lungo applauso che ha accompagnato la forte denuncia del presidente di Ac, Franco Miano, contro le intimidazioni a Boffo e alla stessa libertà di informazione. Intanto, la Cei sta riflettendo sulle nuove nomine del post-Boffo. Il tutto si deciderà nel prossimo consiglio episcopale del 21 settembre.

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