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"Nel Pdl qualcuno vuole lo scontro con la Chiesa"

Rocco Buttiglione

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«Ha sbagliato a dimettersi. Gli hanno gettato addosso una valanga di calunnie e per cosa, per quale reato?». Il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione non usa mezzi termini per commentare le dimissioni del direttore di Avvenire Dino Boffo. Un gesto «nobile» ma che alla base non ha alcuna causa veritiera. «Non ha commesso alcun omicidio. Ha pagato una multa come avrebbe fatto in caso di eccesso di velocità. È davvero un reato di scarsa importanza. Ma è stato messo in croce ovviamente per altro». A cosa si riferisce? «È evidente: è stato attaccato per aver detto che il nostro presidente del Consiglio va a donne. Quello che però qualcuno non capisce è che Boffo ha dato un giudizio morale, cosa ovvia e doverosa per il giornale della Cei. Non c'è stato nessun accanimento verso il premier. E se qualcuno crede che facendo in questo modo possa cucire la bocca ai vescovi si sbaglia di grosso». Scusi però la posizione del direttore dell'Osservatore Romano è stata diversa: Vian ha preso le distanze da Avvenire. «L'Osservatore Romano è il giornale della Santa Sede ed è ovvio che non possa entrare in certe questioni e che si occupi invece di altro. Ma i vescovi devono prendere posizione, esprimendo giudizi morali». In sostanza sta dicendo che Boffo ha pagato solo per aver parlato delle vicende private del presidente del Consiglio e non per la storia di molestie che lo ha visto coinvolto? «Feltri lo ha detto chiaramente: "Invece di attaccare il premier pensi alle sue di vicende". Quando in ballo c'è la moralità non ci possono essere diversi livelli di considerazione. Trovo davvero tutta questa storia assurda: cosa si pensa, che la Cei avrebbe potuto non dare un suo giudizio morale? Io ho l'impressione che però dietro tutta questa storia ci sia dell'altro, un disegno ben preciso». Quale?  «Quando è scoppiata la polemica Feltri-Boffo dopo qualche giorno sembrava potesse rientrare il tutto. Ci doveva essere la cena della Perdonanza all'Aquila, con Berlusconi invitato insieme al cardinale Bertone. Una buona occasione per mettere il punto fine. Invece qualcuno ha voluto che questa bomba esplodesse, che andasse avanti montando sempre di più. Ovviamente per arrivare ad uno scontro tra governo e Chiesa».  Da come parla sembra abbia in mente anche un identikit dell'autore di questa esplosione...  «Pensa che siano stati gli avversari di Berlusconi? Non credo proprio. Credo piuttosto sia una storia tutta interna al Pdl. Un partito dove evidentemente c'è qualcuno che vuole il conflitto con i cattolici italiani e che attraverso gli attacchi de Il Giornale è riuscita a mettere zizzania». Crede che le dimissioni di Boffo implicheranno qualche attrito nel rapporto tra Berlusconi e il Vaticano? «Il Vaticano deve avere un buon rapporto con tutti i governi e quindi lo avrà anche con quello italiano. Di certo, sull'apertura di credito che Berlusconi ha avuto qualche conseguenza ci sarà. Tra i cattolici il giudizio è chiaro e deciso: non vogliamo alcuna intimidazione. La Chiesa non può di certo chinare la testa e non lo farà».

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