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In attesa degli incrementi salariali oltre 2,6 milioni di lavoratori

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Saràun autunno veramente caldo quello che si riaprirà a settembre per i contratti, dopo le polemiche sulle gabbie salariali e alle prese con le nuove regole per la contrattazione, firmate da sindacati e imprese senza la Cgil. Ad inizio estate risultavano in vigore 56 accordi che regolano il trattamento economico di circa 10,4 milioni di dipendenti. Restano quindi formalmente in attesa di rinnovo 22 contratti che coinvolgono circa 2,6 milioni di dipendenti. A fine anno, tuttavia, arriva la scadenza per milioni di altri lavoratori, senza contare che tra i contratti per i quali ci si siederà al tavolo della trattativa ce ne saranno alcuni, come quello dei metalmeccanici, che vedono scaduto il solo biennio economico ma per il quale le parti firmatarie del nuovo modello contrattuale hanno presentato una piattaforma per un rinnovo, triennale, sia della parte normativa sia di quella economica. Per le tute blu il biennio economico scade il 31 dicembre. Il contratto riguarda circa 1 milione e mezzo di addetti. Gli addetti al settore chimico-farmaceutico sono poco meno di 220 mila. Il loro contratto scade a fine dicembre ed hanno in preparazione piattaforme di rinnovo separate. Per i circa 400 mila alimentaristi il contratto con le imprese è scaduto a maggio: è stato il primo settore a presentare un accordo unitario. Il contratto nelle Tlc è scaduto a fine 2008 ed è stata presentata a Confindustria una piattaforma separata. Nel turismo (50 mila addetti), nella vigilanza privata (30 mila), nelle imprese di pulizia (50 mila) dell'estetica (95 mila), i contratti scadono a fine anno. Per i circa 3 milioni di dipendenti statali il contratto scade a fine anno: nella scuola sono state già presentate piattaforme di rinnovo separate.

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