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Il Meeting attacca Bossi. Ma i leghisti non disertano

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«Cheil Meeting sia al fianco dei vescovi non penso che sia un grande scoop», dice Emilia Guarnieri, presidente del Meeting durante la conferenza stampa che apre la settimana riminese. La Guarnieri non teme «cancellazioni» nella partecipazione di esponenti del Carroccio all'edizione numero 30 del Meeting. Nel fittissimo calendario di incontri della settimana riminese sono, infatti, previsti incontri con i ministri leghisti Roberto Calderoli (già oggi) e Luca Zaia e con il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota. A più di qualcuno è venuto il dubbio sull'opportunità o meno per loro di venire a parlare al Meeting dopo l'attacco senza mezzi termini del loro leader al Vaticano. Il rischio è quello di beccarsi dai ciellini gli stessi fischi che qui vennero a suo tempo riservati, ad esempio, a Paola Binetti del Pd. Ma fino ad ora quelle presenze qui sono confermate: «Non mi risulta nessuna variazione nel programma», assicura la Guarnieri. Anche perchè, sostiene l'eurodeputato Pdl Mario Mauro, «questo luogo è abituato ad ascoltare tutti. Il fatto che talvolta si dicano sciocchezze non vuol dire che in altri casi non si possano dire cose intelligenti». L'attacco di Bossi, sostiene il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, si commenta da solo. «I vescovi hanno già detto. Del resto - rileva l'ex Assistente generale di Azione cattolica - i fatti parlano chiaro e non hanno bisogno di essere commentati...». Del resto Avvenire anche ieri non arretra continuando a denunciare in un'editoriale «le ipocrisie della politica»: di fronte agli «attentati alla dignità» dell'uomo e alle «ipocrisie di una politica che usa gli odierni boat people per battaglie di basso profilo, ancora una volta i cattolici non stanno zitti e chiedono a tutti, in Italia, a Malta e nel resto d'Europa, di non far finta di niente». Infine, dura contro Bossi, l'ala «politica» di Cl. «Sono mesi che Bossi dice cose senza senso», sbotta Mauro, trovando «Ovvio che della responsabilità per la vita delle persone e dei loro diritti bisogna farsi carico, specie davanti alla profonda miopia della Ue che non capisce quanto sia indispensabile schierarsi al fianco di Malta e Italia per affrontare il problema epocale dell'immigrazione». E allora, per Mauro «invece di attaccare chi ci ricorda che siamo uomini e che abbiamo il dovere di schierarci per il diritto di chi soffre, bisognerebbe concentrarsi sulle istituzioni. A questi problemi deve rispondere la politica». E il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi è convinto che il monito dei vescovi »non sia assolutamente inutile», visto che «rappresenta un richiamo a non essere indifferenti davanti alla tragedia dell'immigrazione». E mentre la maggioranza tenta di smorzare i toni con Fabrizio Cicchitto che ritiene responsabile l'operato del governo, l'opposizione continua ad attaccare con Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc che chiede a Berlusconi di non essere complice di Bossi e con Marco Minniti che per il Pd attacca sostenendo che il Pdl la pensa come la Lega: «Hanno la stessa faccia intollerabile».

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