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«L'Italia sia Patria anche per chi viene da lontano»

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Èquanto afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un intervento pubblicato sul prossimo numero di «Formiche». Il mensile ospita una serie di articoli dedicati alla questione dell'unità nazionale, del federalismo e del rapporto Nord-Sud. «Non si può chiedere a questi nuovi italiani di identificarsi totalmente con la nostra storia e con i nostri costumi. Sarebbe ingiusto e sbagliato pretendere di assimilarli nella nostra cultura. Per loro la Patria non potrà mai essere la terra dei padri. Però — aggiunge Fini — si può e si deve chiedere loro di partecipare attivamente e lealmente alla vita collettiva, di fare propri i valori della Repubblica, di condividere gli obiettivi di fondo della nostra società e di contribuire alla loro realizzazione. Si può e si deve suscitare passione civile e patriottismo nei nuovi italiani anche promuovendo la conoscenza, non solo della nostra lingua e delle nostre leggi ma anche della nostra storia, specie quella politico-costituzionale più recente». Fini riflette inoltre sul sentimento di unità nazionale e aggiunge: occorre «rilanciare il patto di cittadinanza» contro i particolarismi «che minano la coesione sociale». «La Costituzione - dice il presidente della Camera - è strettamente legata con il valore della Nazione e con quello della cittadinanza. Si tratta di un nesso fondamentale nella vita civile di tutte le moderne democrazie, e che nel nostro Paese si deve imporre come uno dei temi centrali della riflessione politica. Da qualche tempo si avverte sempre più forte l'esigenza di rilanciare il patto di cittadinanza tra italiani per far crescere un rinnovato ethos civile e per contrastare quelle tendenze all'atomizzazione, alla frammentazione e al particolarismo che minano la coesione sociale».

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