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Giacomo e la morte-beffa nella terra del basket

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Giocavain una squadra di San Lazzaro di Savena, il grosso comune alle porte di Bologna dove abitava con la famiglia. Secondo il suo allenatore, Roberto Rocca, «il basket era la sua passione perché aveva una struttura fisica adatta per questo sport». Giacomo, infatti, era alto 1.90 e giocava ala nella prima formazione degli under 17 della BSL, in una squadra di ragazzi di un anno più grandi. «L'anno scorso aveva anche imparato a schiacciare e dopo ogni allenamento si fermava in palestra per provare», ha aggiunto Rocca, sottolineando che «a Giacomo si vedeva che gli piaceva giocare: per lui il basket non era routine, era un ragazzo istintivo, gioviale e sempre sorridente». Rocca ha anche avuto un ricordo per i suo genitori, «una famiglia col sorriso», non una di quelle che metteva pressione sui propri figli: «Anzi, l'anno scorso, quando Giacomo ha passato un momento difficile perché giocava poco, loro gli sono stati vicino».

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