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Buttiglione: "Non sosterremo Vendola e Bresso"

Rocco Buttiglione

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«Nichi Vendola mi è simpatico e umanamente stimo Mercedes Bresso ma se qualcuno, e mi riferisco al Pd, si illude che daremo il nostro contributo affinché possano essere riconfermati rispettivamente alla guida della Regione Puglia e Piemonte, si sbaglia di grosso». Il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, non ha dubbi: «La formula politica impersonata da Vendola è per noi inaccettabile e per quanto riguarda la Bresso il nostro elettorato non riuscirebbe a riconoscersi in un candidato con posizioni così dichiaratamente anticattoliche. Se saranno loro i candidati la vedo molto brutta». Presidente però sia in Puglia che in Piemonte alle ultime elezioni amministrative avete sostenuto i candidati del Pd. «Certo e la nostra scelta si è rivelata vincente. Dove Udc e Pd hanno corso assieme ora governano. Ma rimanga ben chiaro che noi siamo e rimaniamo alternativi alla sinistra». Scusi ma non la seguo. Correte assieme e poi difendete il vostro essere alternativi? «Le spiego. Con la sinistra sia dal punto di vista etico che di pensiero siamo distanti miglia. Ma la nostra politica sulle alleanze va oltre. La nostra strategia non è quella di scegliere i nostri alleati, ma di farci scegliere. E solo poi valutare se quel partito ha intenzione di candidare persone che ci piacciono, valorizzare i nostri uomini e accettare il nostro programma. Questo per esempio lo ha fatto Michele Emiliano il neosindaco di Bari: ci ha corteggiato e ha fatto un discorso esemplare sull'importanza del centro in politica. Lo abbiamo apprezzato tanto da sostenerlo».   Però ora sembra che anche la sua lista abbia ottenuto illeciti finanziamenti da alcuni imprenditori a cui sarebbero stati affidati appalti nel settore sanitario. «Tutto è da accertare e comunque noi a giugno non ne sapevamo nulla».   E nessuno vi corteggia nel Pdl? «Eccome. Per esempio Bondi e Cicchitto continuano a farci ricordare tutte le lotte condotte assieme e la comunanza di valori che indubbiamente ci lega». Dov'è allora il problema? «L'ostacolo è Berlusconi. Anche quando eravamo al governo assieme la Lega cercava di portarlo su linee estremiste, ma noi, Fini e Gianni Letta riuscivamo a moderarlo. Ora questo non accade più e l'Italia si sta sfasciando». Così però rimarrete sempre nel limbo tra destra e sinistra «E che problema c'è. Noi abbiamo in mente un altro percorso. Il nostro elettorato crede nel superamento del bipolarismo che stiamo combattendo in tutti i modi e stiamo tentando di capovolgere. Non ci chiediamo con chi andare ma con chi vuole venire con noi. E, se nessuno dovesse seguirci, le dico che l'idea di correre da soli non mi dispiace». Quindi, a parte il no a Vendola e alla Bresso, per il resto siete aperti ad ogni trattativa? «Sì. Noi ragioneremo con tutti senza dimenticare che alcuni punti fermi li stabiliremo già a fine estate. Ci aspetta infatti una stagione importante all'interno del partito. Il 12 settembre avremo l'Assemblea nazionale dove lanceremo la nuova forza politica di centro. Un momento di confronto che continuerà durante tutto l'autunno a livello regionale con tanti congressi territoriali di programma. Da quel momento qualche certezza uscirà. Per ora non esprimiamo pregiudiziali».  

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