Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il premier: "Sono quattordici mesi ma sembrano cinque anni"

Berlusconi

  • a
  • a
  • a

Quarantatre punti. Tutti letti di fila. Uno dietro l'altro. Senza sosta. Silvio Berlusconi ha provato e riprovato la scena in questi giorni. E lui stesso nel leggere e rileggere gli oltre quaranta risultati ottenuti dal governo ne è rimasto egli stesso impressionato. Un po' compiacendosi, un po' esaltandosi per la sfilza di provvedimenti varati dall'esecutivo in appena quattordici mesi. «Appunto, quattordici mesi e sembra l'attività di cinque anni», ha commentato più d'una volta il premier. La conferenza stampa che oggi il presidente del Consiglio terrà a Palazzo Chigi diventerà un piccolo show. Senza molti fronzoli, dovrebbe trattarsi di un rendiconto per spiegare quanto ha fatto il governo. Si partirà con l'abolizione dell'Ici e si passerà ai rifiuti per Napoli. E poi l'Alitalia con il salvataggio ad opera di una cordata italiana. I piani anti-crisi con l'intervento a favore delle banche, e Berlusconi ci tiene a ricordare di essere stato il primo a lanciare l'allarme. Poi c'è la politica estera, con l'intervento nel conflitto tra Russia e Georgia. E la politica commerciale, con il dossier Libia e i grandi appalti come Impregilo che ha vinto la gara per la costruzione di un ponte a Panama. Il ritorno al nucleare e gli aiuti ai più deboli. Per passare attraverso l'ampio capitolo Abruzzo (dove si recherà oggi stesso), con gli interventi per il terremoto e il G8 organizzato in appena due mesi: Berlusconi continua a ricevere lettere di ringraziamento. Una celebrazione di tanto duro lavoro che però non distrae il Cavaliere dagli innumerevoli impegni che ancora in questi giorni agostani riempiono la sua agenda. E così, per non perdere il ritmo, ecco che ieri è volato in Turchia ad Ankara per prendere parte alla chiusura dell'accordo tra il primo ministro russo Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan per il transito del gasdotto South Stream in Turchia. Ma a quel vertice voleva esserci anche lui, accompagnato dall'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, perché l'Italia, dopo questa firma, compie passo importantissimo per il progetto nato da un'intesa Eni-Gazprom del 2006 che mira a portare il gas russo in Europa aggirando le zone di transito più problematiche. Ucraina in primis che in passato ha avuto spesso dispute con la Russia causando gravi conseguenze sugli approvvigionamenti europei. Ed è proprio il primo ministro turco Erdogan, dopo aver ringraziato il premier italiano Berlusconi per il supporto al progetto, a spiegare l'accordo: nel dettaglio il gasdotto prevede un ambizioso percorso sottomarino di 900 chilometri, che raggiungerà profondità fino a due chilometri, da Beregovaya sulla costa russa fino alla Bulgaria. Da lì è allo studio la realizzazione di due tronconi: uno a Nord verso l'Europa centrale attraverso la Romania, Ungheria e Slovacchia e quello a Sud verso l'Italia attraverso Bulgaria e Albania. «In linea con lo spirito delle nostre relazioni bilaterali - ha detto Erdogan - abbiamo dato il permesso alla Russia di eseguire le analisi necessarie per la realizzazione del progetto South Stream». Dal canto suo Putin ha sottolineato che «il gasdotto è una priorità per la Russia» dato che la pipeline, progetto che sarà gestito al 50% da Eni e al 50% da Gazprom, contribuirà a migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia nell'Unione Europea.

Dai blog