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Sport e sesso: se fa bene solo a lei...

Francesca Pellegrini e Luca Marin

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Facili costumi? Macché, i costumi è meglio non averli proprio. Finisce negli spogliatoi anche l'ultimo tabù sessuale: un rapporto prima di una gara importante «aiuta», parola della stella del nuoto italiano Luca Marin e fidanzato dell'indiscussa regina della piscina Federica Pellegrini. Lui lo ha detto chiaramente: «Abbiamo fatto l'amore durante i mondiali, aiuta sempre». Perché non dirlo? Sono giovani, belli e innamorati. Nulla di scandaloso, ma un dubbio resta: lei porta a casa due medaglie d'oro con tanto di record del mondo, mentre lui, uomo di punta della nazionale italiana, finisce settimo. Colpa e merito del sesso? Indiscutibili le doti atletiche e sportive della coppia del momento, ma a quanto pare anche le prestazioni in camera da letto hanno il loro ruolo. A dirlo è uno studio del sessuologo francese Jacques Waynberg: il sesso aiuta prima di una gara, ma dipende dallo sport e soprattutto, per la gioia di tutte le atlete, migliora le prestazioni di quello che non è proprio più il caso di definire «sesso debole». Sia chiaro, perché faccia davvero bene niente sesso occasionale, ma solo con il partner.   Eh si, perché tra corteggiamenti, proposte, attese e possibili rifiuti lo stress potrebbe essere troppo: meglio andare sul sicuro. A confermare le tesi di Waynberg secondo cui per le donne il sesso pregara è un vero «toccasana» anche lo studio dell'israeliano Alexander Olshanietzsky: l'orgasmo femminile è un «doping autorizzato» e il merito è tutto del testosterone che nelle donne, dopo un rapporto, sale alle stelle, mentre in un uomo scende determinando così la differenza di risultato durante una gara. Sarà vero? Secondo l'ex campionessa di sci Manuela di Centa non c'è alcun dubbio: «Rilassa, fa bene e ho scoperto che addirittura andavo più forte». Lo dichiarò durante le Olimpiadi invernali di Lillehammer nel 1994, quando il suo compagno era il fondista Vagard Ullvang: lei portò a casa cinque mediaglie, di cui due d'oro e lui solo una d'argento. Senza dimenticare che a Pechino 2008 una nota ditta di preservativi ne regalò 10mila agli atleti vedendosi poi recapitare una richiesta per averne altri 20mila. Casualità? Possibile anche perché altri atleti sostengono il contrario e lo hanno anche dimostrato sul campo: è il caso di Ben Johnson, ex primatista mondiale dei 100 metri che si prodigava tra le lenzuola addirittura con due donne. Anche il campione della rete, il tennista francese Yannick Noah faceva regolarmente sesso prima di una partita per rilassarsi e affrontare meglio il match. Anche qui però la scienza dà la sua risposta: il sesso prima di una gara è consigliato a chi, guarda caso, gioca a tennis, calcio o ping-pong. Meno agli atleti maschi che praticano sport che richiedono una particolare concentrazione o uno sforzo breve ma violento come la scherma, il salto in alto o in lungo e la corsa veloce. In questo senso Johnson sarebbe la classica eccezione che conferma la regola. Sono lontani i tempi in cui Alfredo Binda, uno dei più grandi ciclisti che il mondo ricordi, dichiarava di fare tappa in camera da letto una sola volta all'anno per restare concentrato sulle arrampicate, ma se non è più un tabù resta, come è giusto che sia una scelta. Nel calcio è diventato un simbolo in questo senso il difensore della Juventus Nicola Legrottaglie che ha dichiarato di astenersi dal sesso ormai da un bel po' di tempo in attesa della «donna giusta». Anche Filippo Magnini, altro campione del nuoto nostrano, preferisce non fare sesso nei giorni precedenti la gara e «sfogarsi» nei giorni successivi. Ma anche lui non ha portato a casa le attese medaglie durante i mondiali.   Sarà allora davvero merito del sesso? Forse non è davvero quello a decretare il successo di una gara: con o senza si può vincere o perdere. A pensarci bene la buona notizia non è che il sesso fa bene prima di una prestazione importante, ma che non abbia poi tutto questo peso. Insomma se si vuole si può fare: non sarà una notte a cancellare mesi di allenamento. E poi il consumo energetico è minimo: 300 calorie, l'equivalente di quanto si brucia facendo tre piani di scale correndo. Eh sì, Rocky Balboa e la sua corsa sulle scale del National Art Museum di Philadelphia sulle note di «Gonna fly now» sono decisamente fuori moda.

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