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E la Gelmini va all'Aquila tra i ragazzi terremotati

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L'AQUILADifficile è stato studiare dopo il terremoto del 6 aprile. Difficile concentrarsi, pensare agli esami di maturità sempre più vicini. Difficile seguire le lezioni, in scuole della costa abruzzese o sotto qualche tenda o in gruppi di compagni, facendosi forza l'un l'altro. Ieri il gran giorno, quello della maturità. Atteso e temuto per anni, vissuto in maniera diversa, in ambienti estranei, in condizioni disagiate. Un esame di maturità dove non è servito nascondere rotolini con temi già fatti, un esame composto solo dalla prova orale. Per l'occasione presente anche il Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Una presenza tesa a dare conforto, speranza. A Coppito, nella sede dell'Ufficio scolastico regionale, il ministro ha incontrato una delegazione di ragazzi che sosterranno la prova nei prossimi giorni. Otto maturandi dello Scientifico tecnologico, dell'Itis e dell'Ipg, i quali hanno dovuto prepararsi per la maturità in una situazione particolarmente difficile. Con loro, il direttore regionale Carlo Petracca. Davanti alle commissioni i ragazzi presentano dei percorsi multidisciplinari, in linea con il piano di studio. Si parla di decadentismo, illuminismo, ma anche, e soprattutto, di terremoto. La geologia diventa una delle materie più seguite e studiate dai maturandi. La geografia della terra, i movimenti sotterranei, quelli che hanno sconvolto e distrutto, ferito e ucciso. «Per geologia ho chiesto di parlare di terremoto - ha detto Marco Junior Rotilio - non ce la facevo proprio a non scegliere un argomento diverso». Marco è sfollato sulla costa, in un appartamento a Silvi Marina. «Io ho scelto un percorso linguistico - racconta Marco De Santis del Classico - ho cercato di farmi una strada tra decadentismo e inflessioni». Tutti si sono preparati, tutti vogliosi di dimostrare che verranno promossi non per clemenza nei loro confronti, per compassione a causa di quanto subito. Verranno promossi per l'impegno profuso tra mille difficoltà. Sono in tutto 849 gli alunni delle scuole statali a fare l'esame, tra Istituto professionale, Istituto tecnico commerciale, l'Istituto tecnico industriale, il liceo Ottavio Colecchi, il liceo Classico e il liceo Scientifico «Bafile» che inizierà solamente oggi gli esami. A loro si aggiungono 37 candidati esterni. Tra le scuole non statali c'è il Liceo linguistico «Max Webber», il Centro scolastico aquilano e l'istituto industriale «il Nazareno» per 123 alunni più 31 candidati esterni. L'esame è stato anche un momento per ritrovarsi, per rivedersi, dopo tanti contatti, soprattutto attraverso internet, dove gli studenti, grazie anche alle reti wireless nelle tendopoli, si sono attaccati per studiare, per confrontarsi. Incontri anche con i professori, tanta voglia di parlare, di raccontare la personale esperienza, le difficoltà e le paure, i drammi vissuti, il ricordo di chi non c'è più. Un esame diverso in un'atmosfera strana. Tutti gli studenti però guardano al futuro, alla voglia di tornare a vivere in città. per molti l'obiettivo è di iscriversi alle facoltà aquilane, per testimoniare e vivere la ripresa.

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