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dall'inviato SANTA MARGHERITA LIGURE «I prossimi cento giorni di governo dovranno essere quelli della concretezza, degli interventi, delle riforme strutturali».

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Ilmessaggio è chiaro: il tempo delle polemiche sollecitate soprattutto da una campagna elettorale che, dice la Marcegaglia «è stata una delle peggiori», deve finire. «Bisogna tornare alla sobrietà e alla serietà dei temi che interessano i cittadini e le imprese». Parlando a conclusione del convegno dei giovani industriali, la Marcegaglia non fa sconti al governo. Esordisce dicendo a Berlusconi che il trasferimento del G8 da La Maddalena a L'Aquila è stato per lei un danno ma si augura comunque che dal vertice possano uscire nuove regole per la finanza. Poi fissa una tabella di marcia. Il rischio è che «a furia di restare in apnea il sistema produttivo muoia per asfissia». Il presidente degli industriali si dice preoccupato dal «crescendo delle polemiche che si sono sviluppate anche all'interno delle stesse coalizioni». Occorre quindi tornare «a una maggiore coesione sociale evitando che le beghe interne abbiano un impatto internazionale» dice la Marcegaglia e sciorina una serie di priorità. In risposta quindi al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che nel suo intervento aveva detto che «non è tempo di riforme che possano mettere a repetaglio la coesione sociali», la Marcegaglia sostiene invece la non procrastinabilità degli interventi. Ai profeti della ripresa dietro l'angolo, replica che «la situazione è molto difficile». Chiede quindi interventi sul sistema del credito. «Tante aziende potrebbero chiudere se non riescono a finanziare gli investimenti». Occorre quindi che le banche siano «più coraggiose». Ma anche il governo deve fare la sua parte diminuendo la pressione fiscale concedendo la detassazione degli utili reinvestiti. Al Pd Pierluigi Bersani che aveva rilanciato la proposta di una nuova patrimoniale, manda a dire chiaro e tondo «ma scherziamo? Se proprio si vuole far cassa, si utilizzi la lotta all'evasione e si tagli la spesa improdutiva». Poi le infrastrutture. Elogi al ministro Matteoli ma anche la richiesta di «aprire subito i piccoli cantieri e di sfoltire quei vincoli che ostacolano la realizzazione delle grandi opere». «Gli esami di riparazione sono finiti» è il messaggio conclusivo della Marcegaglia che striglia pure quello scarso senso di responsabilità per cui spesso chi viene eletto al Parlamento europeo poi torna in Italia tradendo il mandato. L.D.P.

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