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Scajola frena Confindustria e salgono i commercianti

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L'assedel governo si sposta. Meno industriali e più commercianti. Meno grandi e più piccoli e medi. Almeno è questo il quadro che emerge dall'elezione alla guida di Unioncamere di Ferruccio Dardanello. Confindustria ha tirato la volata per la riconferma di Andrea Mondello. La cui causa era stata perorata direttamenteda Emma Marcegaglia con il premier Silvio Berlusconi. Certo, il governo non ha espresso posizione visto che la nomina del presidente è affare interna corporis dell'unione delle camere di commercio. Ma non è un mistero che al ministro dello Sviluppo Claudio Scajola Dardanello non spiaceva affatto. Anzi. La vittoria dell'uomo dei commercianti dimostra dunque che Scajola ha avuto una copertura politica a Palazzo Chigi. Berlusconi lo protegge. La Marcegaglia, che ha rapporti con il ministro piuttosto freddi (tanto per usare un delicato eufemismo), s'era illusa. Poco più di una settimana fa un articolo del Sole, insolitamente violento nei confronti del titolare di via Molise, aveva ventilato anche la sua possibile sostituzione. Non sarà così, al contrario. Contro Scajola, e non solo contro di lui, spira forte il vento del nuovismo all'interno del Pdl. L'eolo che c'è dietro è proprio Berlusconi. Ma dopo questa tornata elettorale, il titolare dello Sviluppo è più saldo al comando. Il Cavaliere gli aveva affidato l'elezione della sua pupilla, Licia Ronzulli. E la Ronzulli ce l'ha fatta facendo il pieno dei voti in Liguria a discapito pure dei candidati locali. Non solo. Ma Scajola aveva azzardato anche due rischiose scelte sul territorio, candidato a Sanremo e Imperia due giovani: Maurizio Zoccarato, 34 anni; Paolo Strescino, 33 anni. Il primo è un imprenditore nel settore arredamento, ha una grande concessionaria d'auto ed è stato candidato in rottura con l'establishment locale: ha beccato un bel 54%. Il secondo, uomo di An, ha vinto con il 62% in una città mai stata di destra, a tendenza democristiana. Entrambi sono scesi direttamente da Scajola, in barba anche agli equilibri interni tra ex forzisti ed ex finiani. A Savona per un pelo non ha vinto al primo turno. E ora che Berlusconi si appresta a dare una sterzata al Pdl, proponendo il maggiore radicamento sul territorio, colui che fu il coordinatore di Forza Italia torna utile. Di più: fondamentale. La Marcegaglia, che pure non lo aveva citato nella sua relazione annuale (anche se aveva fatto i nomi di Draghi, Tremonti, Matteoli, Sacconi, Napolitano, Gelmini, Alfano, Brunetta, Calderoli), deve attendere ancora un giro. F. d. O.

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