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Berlusconi, il più votato

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seguedalla prima Giancarla Rondinelli Obiettivo: avere prima possibile il quadro aggiornato con tutti i risultati. Non solo. C'è anche da stabilire la strategia di comunicazione da usare in queste ore, cosa dire e cosa non dire. L'idea di Berlusconi è chiara dall'inizio: puntare su tutto ciò che di positivo è emerso in queste elezioni. I seggi presi, il gran numero di consensi ottenuto, le tre candidate da lui tanto volute e riuscite a passare. Insomma, superata la delusione iniziale per quel "4 davanti" non raggiunto, quel «oltre 40%» più volte annunciato dal Cavaliere negli ultimi mesi, Berlusconi punta a far emergere il bicchiere semi pieno. Passando quindi per la maggioranza, Pdl-Lega, che tiene; per il governo in carica «molto più forte rispetto a tanti altri»; per il crollo del Pd, evidente a tutti e su più fronti. Innazitutto il dato personale: due milioni e settecentomila preferenze. Il Cavaliere, «candidato di bandiera» in tutte e cinque le circoscrizioni, è stato il più votato su tutto il territorio nazionale. Poi c'è un secondo dato, per Berlusconi del tutto positivo. L'elezione delle tre candidate da lui sponsorizzate, le new entries a Strasburgo Laura Comi, Licia Ronzulli e Barbara Matera. Quest'ultima, nella circoscrizione Sud ha fatto un vero e proprio en plein dei consensi. Con oltre 120 mila preferenze diventa la regina delle preferenze, alle spalle del premier. La delusione del Cavaliere per il 40% non raggiunto è sicuramente mitigata dal crollo del Pd. Chi ha parlato con il premier racconta «una soddisfazione» per il dato definitivo. «Non ci dimentichiamo che abbiamo preso quattro seggi in più (29 in tutto) rispetto alle scorse europee». Per tutta la giornata Berlusconi è rimasto chiuso nella sua casa milanese. L'unica uscita l'ha fatta nel primo pomeriggio per raggiungere la villa di Lesmo, sede della futura Università della Libertà. Il premier pensa a come rafforzare il partito, scigliendo anche alcune faide interne (vedi caso Sicilia). I coordinatori d'ora in poi - ragionava Berlusconi con chi ha avuto modo di sentirlo - dovranno lavorare a tempo pieno, puntare a radicare il partito sul territorio meglio di quanto abbiano fatto sino ad ora. E, perché no, rinunciare ai doppi incarichi. In attesa dei dati definitivi del voto amministrativo che conferma il boom del Carroccio, sono proprio i leghisti, nella tradizionale cena del lunedì sera ad Arcore con Berlusconi e Bossi, a battere già cassa per il brillante risultato elettorale alle europee. «Chiederemo la guida di alcune regioni del Nord», è il biglietto da visita che esibisce Roberto Calderoli presentandosi in villa. E siamo solo all'inizio.

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