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Cisterna di Latina diventa Pontida Zaia alla conquista degli agricoltori

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Pocodistante un uomo di mezz'età concede qualche posa ad un fotografo che non vuole perdere l'occasione di immortalarlo mentre indossa una classica camicia verde sulla quale è stata ricamata la scritta Pontida 2002. Tutto d'intorno più di settecento persone e tra queste tanti agricoltori che si sono dati appuntamento nel lungo porticato dell'azienda agricola Zeolifruit, leader nel commercio ortofrutticolo soprattutto di kiwi e susine. Tutti sono seduti ordinatamente e guardano il palco dal quale sventolano tre diversi vessilli: uno raffigurante il leone di San Marco simbolo della regione Veneto, il secondo che riproduce il simbolo della Lega Lazio e infine quello classico del Carroccio. «Sembra quasi di essere su al nord», sussurra la signora Giovanna al marito sedutole accanto, e invece no, il tutto sta accadendo a Borgo Padgora, una frazione di Cisterna di Latina. Questa volta la Lega ci crede proprio. «Vogliamo esportare il nostro pensiero anche nel Lazio - spiega il senatore leghista Piegiorgio Stiffoni - ma non perché vogliamo venire qui a catechizzare, ma perché ce lo avete chiesto voi laziali. E lo avete chiesto con così tanta foga che oggi (ieri, ndr) vi abbiamo portato il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia». Un vero evento, soprattutto se si considera il fatto che un esponente di spicco della Lega abbia pensato di trascorrere l'ultima giornata di campagna elettorale in una terra distante dalla sua Treviso. «Questo non è vero - spiega Zaia - parte della mia famiglia abita qui a Latina. Ed è anche per questo che oggi sono qui perché, come dissi a Napolitano il giorno del mio giuramento, voglio essere un ministro con le scarpe sporche di terra. E sono orgoglioso di esserlo stato perché nel mio primo anno di mandato non ho fatto neppure un convegno ma mi sono dedicato solo ai contadini e agli allevatori. Una vera soddisfazione perché almeno stringendo quelle mani non mi sono trovato delle fetta di polenta ma il vigore e la forza di chi lavora duro». Il ministro con poche parole prova ad attirare l'attenzione di tutti, ma gli agricoltori vogliono fatti concreti e così inizia il lungo excursus che parte dalle quote latte fino ad arrivare alle politiche di controllo contro i cinesi e le loro «schifezze», come le definisce Zaia, passando per l'impegno del governo a istituire un fondo di solidarietà per le aziende agricole. Concretezza e rapidità d'intervento diventano così le parole chiave del suo discorso e con queste si garantisce l'applauso di tutti. Anche quello del sindaco di Cisterna, Mauro Carturan, che, sebbene stia sostenendo un successore alla sua poltrona diverso da quello per cui corre la Lega, ha voluto portare i suoi saluti al ministro «perché a Cisterna ci sono tantissime persone che lavorano nel settore agricolo e tutte aspettano una maggiore attenzione da parte delle istituzioni». Tutto finisce, Zaia si concede per un attimo alle domande dei giornalisti con in mente il suo Nord: «Stiamo ormai guardando lo specchietto retrovisore. In molte Regioni il sorpasso è già avvenuto. Ma non mi fate parlare di politica oggi, fatemi tornare tra la mia gente». Così saluta i cronisti e con molta tranquillità per una ventina di minuti si mette a firmare autografi.

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