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Anche Franceschini prova a rialzarsi e parla di economia

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Dopo la gaffe rimediata toccando il tasto delicatissimo degli affetti familiari, il segretario del Pd torna a fare «un'opposizione standard» lasciando perdere gossip e giudizi morali e incalzando il governo sulla crisi. In Toscana per la campagna elettorale, Franceschini accusa: «Dovunque trovo energia positiva, quella degli italiani che hanno voglia di uscire dalla crisi, donne e uomini che non si vedono in tv, che mi raccontano le loro difficoltà e che al governo chiedono di non girare la testa dall'altra parte, cosa purtroppo esattamente successa nei mesi scorsi». «Mentre governi di altri Paesi si sono concentrati nell'affrontare l'emergenza della crisi - spiega - da noi c'è stato un atteggiamento diverso come se il messaggio fosse stato di arrangiarsi, di cavarsela da soli in attesa che la crisi in qualche modo finisse da sé». «Così non si può fare, non è l'atteggiamento opportuno perché c'è chi ha le spalle robuste a sufficienza per aspettare ma c'è anche chi, invece, se non riceve aiuti dallo Stato non ce la fa». Per Franceschini «essere forza riformista non significa non alzare la voce. Quando è necessario abbiamo il dovere di alzare la voce come facciamo per denunciare le omissioni e i ritardi del governo».

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