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Sicilia, oggi nasce la nuova giunta

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 «Vado avanti con un programma di risanamento e di riorganizzazione di una Regione che ha bisogno di una terapia d'urto per rimettersi in riga – afferma il presidente -. Lo porto avanti senza fare un solo passo indietro». E annuncia: «Se fossi costretto a fare un passo indietro, un momento prima mi dimetterei e si tornerebbe a votare». In sostanza, nasce la nuova giunta ma la matassa è tutt'altro che sciolta. A far capire la complessità della questione - che ovviamente è tutt'altro che regionale - è Sandro Bondi ministro dei Beni culturali e uno dei coordinatori del Pdl: «Se Lombardo vuole rafforzare la coalizione di centrodestra, così come ha dichiarato, il Pdl farà la sua parte. In caso contrario, il Pdl chiederà ai siciliani di attribuire al voto che esprimeranno tra dieci giorni una doppia valenza, quella di carattere europeo e quella di una scelta tra il Pdl e lo stesso Lombardo». Immediata la replica del presidente che, facendo riferimento ai Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate ndr), contrattacca: «L'alleanza si rompe se non si onorano gli impegni assunti con i siciliani». E mentre l'Udc Lorenzo Cesa si scaglia contro Lombardo, il sindaco di Gela Rosario Crocetta (candidato alle europee per il Pd) sembra aprire alla possibilità di accordi politici col Mpa. Ma Paolo Ferrero (Prc) lo stoppa: «Se ne stia tranquillo».

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