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Bagnasco ridicolizza la sinistra

Il Cardinale Bagnasco

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{{IMG_SX}}Un vescovo racconta così la conclusione dei lavori dell'assemblea nazionale della Cei di due giorni fa: "Uscivamo dalla sala dopo parole così pesanti pronunciate da Bagnasco e ci chiedevano di Noemi. Secondo me c'è qualcosa che non va". E quel che "non va" è facilmente riassumibile: il Pd si mette a fare la morale a Berlusconi; e la Chiesa, o meglio la conferenza episcopale italiana, ovvero la maggiore autorità morale sul territorio nazionale, se ne frega. Non interviene. Glissa. E piuttosto reclama l'attenzione su altri problemi, su quelli che perdono il posto di lavoro, sulle vittime della crisi, sugli indifesi. Ovvero coloro sui quali gli esponenti del pd si riempiono la bocca, quelli che annunciano di voler difendere, e che assicurano, sono in cima alle loro preoccupazioni. Da una ventina di giorni il principale partito di opposizione parla di due persone: Noemi Letizia, la ragazza alla cui festa di compleanno è intervenuto il premier, e l'avvocato inglese Mills, condannato per avere fatto una falsa testimonianza in favore di Mediaset. Spariti dall'agenda del centrosinistra temi non del tutto superflui, come la più grande crisi economica che la storia recenti ricordi. L'unico lavoratore difeso è stato (dal centrosinistra) Enrico Mentana, che non è esattamente un metalmeccanico. E il Pd non fa nulla anche se siamo in una situazione che, come certifica l'Istat, vede una famiglia su cinque in difficoltà, oltre il 6% non arriva a fine mese. No, per loro no: l'unica cosa che conta è Noemi. Se ancora ci fosse qualcuno che avvertisse qualche dubbio sul livello più basso mai toccato dalla sinistra in Italia, senz'altro si sarà ricreduto negli ultimi giorni. Si comincia con il deputato Pd Francesco Laratta che annuncia che presenterà una interpellanza urgente per porre sei domande al Cavaliere, sei punti a suo giudizio da chiarire sulla vicenda Noemi sulla falsa riga di quelle poste da Repubblica. Andrea Sarrubbi si «limita» a chiedere al presidente del Consiglio di andare alle Camere a riferire. Massimo D'Alema commenta il fatto che il Cavaliere abbia scelto di non rispondere su Noemi ritenendolo un fatto privato: «È la prova dello strapotere di un uomo e del suo senso di onnipotenza». Luigi Zanda che rileva come la questione «ormai ha la natura della questione di Stato: se Silvio Berlusconi abbia detto o no la verità agli italiani». Di nuovo D'Alema che prova a trattanersi: «Mi occupo dei problemi degli italiani». Poi però non resiste e attacca: «Questa vicenda (di Noemi, ndr) comincia ad assumere dei contorni molto deprimenti». E quindi tocca a Dario Franceschini: «Un uomo politico ha il dovere di rispondere e di dire la verità». Subito supportato da Rosy Bindi: «Berlusconi emerge come una figura di corruttore morale». Non si tira indietro neanche Enrico Letta: «Berlusconi si occupi dei rapporti con la famiglia Letizia e spieghi agli italiani questi rapporti». Beppe Fioroni: «Deve rispondere a una sola domanda: se ha la coscienza a posto, se è tutto così normale e tranquillo, perché continua a dire bugie?». Tutto il gruppo dirigente del Pd, insomma, è sceso in campo sulla questione Noemi. Dando ovviamente per vere le parole del fidanzatino scaricato dalla ragazza napoletana e nona tutto il resto. Uniche varianti di questo fuoco di fila sono le accuse sul caso Mills. Al punto che ieri il Pd ha presentato anche una mozione di sfiducia per chiedere le dimissioni del premier sulla vicenda dell'avvocato inglese. A difendere i lavoratori resta il Papa, che a Montecassino ha chiesto più attenzione. E dai vescovi. Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, è tornato a chiedere più tutele: «Non sono un'inutile zavorra». Non solo, ma i vescovi italiani, riuniti in Vaticano per la loro assemblea generale, hanno rinunciato alla tradizionale cena conviviale con il nunzio in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, per devolvere il denaro in solidarietà ai terremotati dell'Abruzzo e al fondo Cei destinato ai prestiti alle famiglie bisognose. E ieri il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha definito una cosa positiva la proposta di Sacconi per una moratoria dei licenziamenti. Non solo, ma la Cei s'è ben guardata dall'entrare sul caso Noemi. Proprio monsignor Crociata ha spiegato che «il richiamo alla responsabilità degli adulti», fatto da Bagnasco, vale per tutti, «non può essere sottovalutato o evaso», ma nemmeno «strumentalizzato a livello di cronaca quotidiana». Ognuno - ha osservato - «ha la propria coscienza e ognuno ha la propria capacità di giudizio». E ha concluso che la Cei non deve dare patenti a nessuno. Ma Franceschini pensa di averne più diritto. Se il Pd non riesce ad incontrare il sentimento degli italiani non c'è bisogno di fare mille analisi sociologiche. L'evidenza è sotto gli occhi di tutti.

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