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L'Ugl incalza: no parole generiche ma garanzie

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AVELLINONo a generiche rassicurazioni ma impegni e garanzie precise perchè la Fiat, soprattutto nel Mezzogiorno, preservi gli assetti produttivi e quelli occupazionali. È questa la linea dell'Ugl ribadita dal segretario generale, Renata Polverini, nel corso della manifestazione nazionale promossa dal sindacato ad Avellino, in concomitanza con quella di Fiom, Fim, Uil e Fismic a Torino. «Vogliamo capire se c'è un piano industriale - ha detto Polverini nel comizio - Se quella di Marchionne dovesse rivelarsi una operazione finanziaria, la Ugl non ci sta». In particolare, il leader del sindacato, al cui fianco hanno sfilato numerosi sindaci e gonfaloni dei comuni dell'Irpinia e i consiglieri regionali Francesco D'Ercole (Pdl), Salvatore Ronghi (Mpa), Angelo Giusto (Sd) e, in rappresentanza del governatore Bassolino, l'assessore alle Politiche Sociali, Alfonsina De Felice, ha detto che «l'Ugl non sarà disponibile per soluzioni che taglino posti di lavoro in Italia per sostenere gli assetti occupazionali di Chrysler e, eventualmente, Opel». «Per anni, in Italia abbiamo investito soldi pubblici a sostegno dello sviluppo del settore auto - ha proseguito Polverini - Oggi, tutti i contribuenti hanno il diritto di chiedere alla Fiat di rimanere in Italia e nel Mezzogiorno». Ai lavoratori giunti ad Avellino da Torino, Pisa, Val di Sangro, Campobasso, Foggia e, soprattutto, da Pomigliano d'Arco e dalla Fma di Pratola Serra (Avellino), Polverini ha spiegato l'importanza della scelta del capoluogo irpino: «In questo territorio, attraverso il denaro dei contribuenti, abbiamo costruito una speranza di occupazione che dobbiamo mantenere per i lavoratori della Fiat e per quelli dell'indotto». Rispetto al confronto fra Fiat, governo e sindacati, l'Ugl ne sottolinea «la partenza in ritardo». «Il riferimento principale del confronto - ha sostenuto Polverini - resta ed è il governo» che «deve adoperarsi per soluzioni che diano speranza e certezze ai lavoratori del Mezzogiorno». «La Fiat - ha sostenuto Polverini - anche in questo momento sta godendo degli incentivi statali e il governo italiano farà bene a comportarsi come hanno fatto il governo Usa e quello tedesco: chiedere e ottenere garanzie affinchè la Fiat continui ad avere il suo cuore strategico in Italia».

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