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«In Italia nessun terrorista tra gli immigrati»

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Parolerassicuranti che arrivano dal prefetto Carlo De Stefano, direttore centrale della Polizia di prevenzione del ministero dell'Interno, intervenendo nella sala delle Colonne di palazzo Marini a Roma al convegno su "Governace e sviluppo nel Maghreb", dedicato ai temi della sicurezza, dell'immigrazione, della lotta contro il terrorismo e del traffico di droga e armi. De Stefano ha voluto porre l'attenzione anche sul fatto che «non sono mancati gruppi, specie di fondamentalisti islamici, che cercano di agevolare l'immigrazione clandestina, puntando poi a raggiungere una posizione di regolarizzazione, richiamandosi all'istituto dell'asilo politico o ricorrendo alla falsificazione dei documenti». Quanto al traffico di armi, specie dalla zona dei Balcani, i porti adriatici sono considerati «zona di transito ma non di destinazione per il macrotraffico». Notizie positive arrivano anche dall'ambasciatore del Marocco in Italia, Mohammed Nabil Benadballah. A margine della stessa conferenza ha infatti comunicato che il Marocco sarebbe pronto a firmare con l'Italia un grande accordo sull'immigrazione sulla falsa riga di quello stipulato con la Spagna. L'accordo di "buona vicinanza", firmato nel 2002 tra Spagna e Marocco, prevede il rimpatrio di tutti gli immigrati sbarcati sulle coste spagnole ed è stato definito dallo stesso diplomatico una misura «molto efficace» per reprimere il fenomeno dell'immigrazione clandestina. In assenza di una politica europea comune in tema di immigrazione, ha aggiunto il diplomatico, il Marocco è costretto a stipulare singolarmente gli accordi che hanno come fine ultimo quello di far in modo che «il Marocco diventi un Paese di arrivo e non più di partenza».

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