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Napolitano: "Battisti, indulgenza inspiegabile"

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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{{IMG_SX}} Su Battisti «una indulgenza incomprensibile» da parte del Brasile. Nel Giorno della memoria delle vittime del terrorismo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato i casi di Cesare Battisti in Brasile e Marina Petrella in Francia. Il Capo dello Stato ha sottolineato di aver dovuto mostrare, di recente, «attenzione e rigore con i Capi di Stato della Francia e del Brasile per trattamenti incomprensibilmente indulgenti riservati a terroristi condannati per fatti di sangue e da lungo tempo sottrattisi alla giustizia italiana». Poi calcando la voce: «Ho dovuto farlo, tra l'altro, per difendere i prestigio del nostro sistema democratico». Ha quindi chiesto la restituzione di Cesare Battisti dal Brasile. Napolitano che in mattinata ha deposto una corona di fiori in via Caetani a Roma, nel 31° anniversario della morte di Aldo Moro, ha poi incontrato le vedove dell'anarchico Giuseppe Pinelli e del commissario Luigi Calabresi. In questa occasione ha sottolineato che «dalla lunga e tormentatissima vicenda di indagini e di processi» seguiti alle stragi terroristiche, a cominciare da Piazza Fontana, «non si è riusciti a far scaturire un'esauriente verità giudiziaria». «Non tutte le responsabilità di ideazione ed esecuzione» sono state chiarite, come anche per i fatti della Stazione di Bologna e di Piazza della Loggia. Napolitano ha ricordato come la commissione stragi nel 1994 parlò chiaramente di «attività depistatoria da parte degli apparati dello Stato». Ma, ad ogni modo, guai a parlare di «doppio Stato» e guai a dare addosso ai giudici. Piuttosto è necessario continuare a cercare verità e giustizia nei processi ancora in corso per le stragi terroristiche. Napolitano ha reso omaggio a Giuseppe Pinelli, «un innocente che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti, e poi di un'improvvisa, assurda fine». Parole dure contro il terrorismo che fu «eversione», e «non contestazione». Dura la condanna anche di «ricostruzioni basate su memorie romanticheggianti e autogiustificative di una stagione sciagurata», perchè «non c'è giustificazione o attenuante possibile per chi sparò su vittime innocenti». L'appello di Napolitano è che la storia tragica e amara del terrorismo e delle stragi sia ricostruita, senza ombre e senza divisioni. «Dobbiamo aver cura -raccomanda il Capo dello Stato- che si rafforzino tutte le condizioni indispensabili per portare avanti e a compimento un giusto sforzo di ricomposizione storica nella chiarezza e di rinnovata coesione umana, morale e civile della nazione». Il presidente ha quindi ribadito l'importanza di «riuscire a guardare avanti, senza dimenticare quel che è accaduto ma superando ogni istintivo rancore». Napolitano è anche intervenuto sulle elezioni europee sollecitando che «la campagna elettorale non sia immiserita da polemiche interne». Infine una battuta sul mercato del lavoro che va liberato «dal ciclo infernale di raccomandazioni e clientele».

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