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Rai, il cda indica Mauro Masi come direttore generale

Mauro Masi

Franceschini: "Il premier rispetti l'autonomia del cda"

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Il Consiglio di Amministrazione della Rai riunito, come prevede la legge, per preparare l'intesa con l'Assemblea degli Azionisti, ha deciso di indicare Mauro Masi per la nomina a Direttore Generale dell'Azienda. Ora toccherà al presidente Paolo Garimberti convocare l'Assemblea. A quanto si apprende, si sta verificando la disponibilità degli azionisti per una riunione già domani. Per tenere un'Assemblea "totalitaria" è infatti necessario che tutti i soci siano presenti. Segretario Generale di Palazzo Chigi da un anno (fu nominato da Berlusconi nel maggio del 2008, ma ricoprì l'incarico già nel precedente governo di centrodestra), il cavaliere della Repubblica Mauro Masi nasce a Civitavecchia il 26 agosto del 1953, è sposato e ha due figli. Laureato in giurispruidenza con lode con una tesi in economia politica, conclude il suo percorso di studi frequentando la scuola di Sviluppo Economico dell'Unione Camere di commercio, Industria e Artigianato di Roma, quella di direzione aziendale della Bocconi, l'IMF Institute di Washington e la Harward Law School. Nel 1978 entra in Banca d'Italia, dove trascorre gran parte della sua carriera, lavorando nell'Ufficio di Vigilanza Bancaria della sede di Milano. Dal 1982 al 1988 passa prima all'Ufficio Stampa e successivamente è nominato Dirigente nell'Ufficio di Collegamenti Internazionali della Segreteria Particolare del Direttorio della Banca d'Italia stessa. Dal 1988 al 1990 è distaccato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dove è nominato consigliere per la comunicazione economica. Nel maggio del 1994 è nominato Capo della segreteria particolare del Ministro del Tesoro, Direttore dell'ufficio stampa e portavoce del Ministro. Dal 1995 al 1996 è direttore dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio e portavoce dell'allora Presidente Lamberto Dini. Nel 1996 è nominato Capo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nell'ambito di tale incarico è membro del comitato per la politica dell'informatica e delle telecomunicazioni della Presidenza del Consiglio, vice presidente del comitato per un codice di autoregolamentazione su TV e minori. E' estensore della legge che modifica e integra la legge sul diritto d'autore (248/2000); della nuova legge sull'editoria (62/2001), di cui è membro del comitato sulla riforma; della legge sui nuovi punti vendita dei prodotti editoriali (108/1999 da cui il decreto legislativo 170/2001). Cura le direttive di applicazione della legge 150/2000 sulla comunicazione istituzionale e gli uffici stampa. Dal maggio del 1999 a giugno 2003 è stato Commissario straordinario della SIAE: da un deficit di 28 milioni di euro, riporta in attivo la Società con un utile di 5 milioni di euro. I risultati li ottiene non solo con un contenimento drastico dei costi di gestione, ma anche procurando alla SIAE un nuovo importante accordo con il Ministero delle Finanze, con l'Enpals e l'Inps per il recupero dei contributi previdenziali per i lavoratori dello spettacolo, con l'Unidim (l'unione che raggruppa le maggiori case di distribuzione cinematografica), con la RAI per la riscossione dei canoni speciali dei pubblici esercizi. Nel novembre del 2005 è nominato membro del Consiglio superiore delle Comunicazioni. Nel maggio del 2006 è nominato Capo di Gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema.  

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