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Il Cav: "L'Ue interessata al piano casa"

Silvio Berlusconi

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IL PIANO CASA - Il provvedimento allo studio del governo italiano sta attirando l'interesse di "molto colleghi europei". E' quanto ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi a margine del Consiglio Europeo. Il premier ha spiegato che c'è stato un apprezzamento generale per le misure italiane contro la crisi e che ha suscitato un particolare apprezzamento il piano per la ristrutturazione e l'ampliamento delle case. Entro mercoledì, ha detto Berlusconi, si terrà un Consiglio dei ministri per il provvedimento del governo sul piano casa.   AN E LEGA - Riguardo al clima all'interno del governo Silvio Berlusconi non vede "nessun pericolo" nei rapporti con Gianfranco Fini e Umberto Bossi "o con i loro partiti". Nella conferenza stampa finale del vertice Ue a Bruxelles, il presidente del Consiglio ha spento le polemiche degli ultimi giorni escludendo di aver mai avuto "scontri" con i suoi due principali alleati. "Certo", ha osservato il premier, "in vista delle elezioni ognuno si presenta al proprio elettorato per prendere voti ma è una cosa normale". "Sono 15 anni che faccio da centro del centro-destra", ha ricordato Berlusconi, "e non ci sono mai state crisi, i rapporti con i leader degli altri partiti sono rafforzati, non c'è mai stata una situazione che sia andata al di là della normale dialettica". "Con Bossi e Fini non ho avuto non dico scontri, ma normali distanze o altro". Ci possono essere "posizioni diverse", ha ammesso, ma "dentro un accordo sui principi e i valori più importanti".    LA CRISI -  "L'Italia è un corpo sano affetto da un virus, come l'influenza, di cui non ha colpe". È la metafora con la quale il premier descrive la situazione economia e sociale del paese. E ammette: "Si stanno sviluppando conseguenze anche su corpo sano, ma è un'influenza nuova: non può arrivare un medico che dice, 'toh, ecco la cura'". Berlusconi si conferma comunque "fiducioso sulla saldezza fisica". E conclude, alludendo al focolaio dal quale si è sprigionato il virus: "La possiamo chiamare influenza americana...".

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