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«Nel Pdl sezioni virtuali un giornale e una tv»

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La riforma della Costituzione? È la Costituzione stessa a prevederla. Sono passati sessant'anni dalla sua definizione e sono in molti a sostenere che può essere modificata. Noi siamo tra questi con l'obiettivo di rendere più efficiente lo Stato e auspichiamo un accordo il più ampio possibile». Denis Verdini, coordinatore nazionale di Forza Italia e uno dei tre triumviri, con Ignazio La Russa e Sandro Bondi, che guideranno il Pdl all'indomani del congresso costitutivo, è dell'idea che la Costituzione possa essere migliorata per meglio rispondere alla mutata realtà del Paese. Ma Verdini parla anche di come sarà il Pdl e anticipa le novità in cantiere. Cominciamo dalle novità... «Con La Russa abbiamo messo a punto una bozza di statuto e ora stiamo lavorando su questo accordo. Vogliamo creare un partito moderno. In passato c'erano le sezioni come luoghi d'incontro e di discussione politica, io penso invece a Internet, Facebook, a siti dove scambiarsi opinioni, inviare al partito suggerimenti, proposte. Per chi vuole fare politica la sezione non sarà più l'unico punto di riferimento come in passato. Avremo tante sezioni virtuali. Questo non vuol dire che non ci saranno sedi del Pdl sul territorio ma siccome saremo un partito nuovo dobbiamo inserire elementi di modernità e tali da allargare il più possibile la partecipazione. Ogni persona deve sentirsi libera di mandare un parere, un messaggio, sapendo che dall'altra parte c'è un partito che ascolta. E non solo». Cos'altro ha in mente? «Penso a un giornale, a una tv del Pdl». A che punto siete con lo Statuto? «Ci stiamo lavorando. Lo Statuto definirà le modalità di adesione al Pdl e poi partirà il tesseramento». E i partiti piccoli, che sorte avranno? «Nessun problema, stiamo risolvendo anche questa questione, ma è prematuro dirlo». Cosa ne sarà del patrimonio di ciascun partito? «Bisogna ragionare sul futuro. Il patrimonio del Pdl sono gli elettori e quello che sarà in futuro. Alleanza nazionale ha la sua storia, la sua tradizione e il suo patrimonio e regolarizzerà le sue cose nel congresso. Se, per esempio, in un comune c'è una sede di Alleanza nazionale vedremo come utilizzarla. Non sono questi i problemi. Bisogna ragionare in termini di utilizzo non di proprietà». E la cassa del partito chi la tiene? «Stabiliremo delle regole comuni guardando al futuro». Ancora in sospeso il ruolo che avrà Fini nel nuovo partito unico. Quale soluzione si prospetta? «Oggi Fini ha un ruolo istituzionale. Dipende da lui. Noi siamo ben felici della sua presenza. Anzi ci dispiace che a causa del ruolo istituzionale sia costretto a stare lontano dalla tv, lui è molto efficace. È stato fatto un gran chiasso sul suo futuro nel Pdl ma sarà lui a deciderlo, nessun problema».

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