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Di Pietro non tiene più l'Italia dei Valori

Di Pietro e Berlusconi

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Antonio Di Pietro interviene duramente da Roma sul partito campano, agitato dalla questione morale, in un momento difficile per l'Idv, coinvolto nelle polemiche per le frasi del leader sul Quirinale e alla vigilia di una annunciata mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Iervolino che rischia invece di non poter essere presentata. Ma la mossa di Di Pietro trasforma in muro contro muro la contrapposizione dei due consiglieri comunali a Napoli che si erano autosospesi sollevando la questione morale: «Non accettiamo ultimatum - confermano Raffaele Scala e Carlo Migliaccio - noi chiediamo pulizia nel partito e l'obiettivo da Roma viene spostato sulla sfiducia alla giunta. Questo non possiamo accettarlo. Se il presidente continua su questa linea significa che ce ne andremo, in fondo ci siamo già autosospesi e quindi ci comporteremo con coerenza». Diventa quindi una bufera il malumore che serpeggiava da tempo all'interno dell'Idv campano e che era emerso due giorni fa, quando Scala e Migliaccio si erano autosospesi dal partito per, avevano spiegato, «il protrarsi di una situazione di forte incertezza politica a Napoli e in Campania e della mancanza di risposte concrete sul tema della questione morale dell'Idv regionale». Scala e Migliaccio vogliono quindi chiarezza, altrimenti potrebbero non presentare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Napoli Iervolino che è stata annunciata dal segretario regionale Nello Formisano. Sulla mancata presentazione della mozione erano già arrivate parole inflessibili dallo stesso Formisano: «La nostra linea politica non cambia. Presenteremo la mozione di sfiducia sia al Comune di Napoli che in Regione Campania. Chi non ci sta si pone fuori dalla linea del partito», ha affermato ieri il segretario regionale, precedendo di poco le parole di Di Pietro. Ma Scala e Migliaccio ribadiscono di volere prima risposte concrete. «Se si fa chiarezza sulla questione morale e si puliscono le liste per le amministrative io firmo anche dieci mozioni e vado a raccogliere le firme in piazza contro Bassolino, come ho già fatto per il lodo Alfano, ma così no», spiega Scala. Insomma, per comporre la frattura ci vuole una svolta per preservare l'integrità del partito che, dicono i due "dissidenti", è invece minata da «comportamenti poco chiari». L'accusa è rivolta a diversi esponenti dell'Idv tra cui anche Formisano che «mentre nei mesi scorsi assicurava i leader nazionali che si stava compiendo un vero cambiamento nel partito in Campania, ha solo cambiato il capogruppo regionale passato da Cosimo Silvestro a Nicola Marrazzo», spiega Migliaccio. Lo scontro diventa quindi molto serio e lo stesso Di Pietro dovrà affrontarlo a fondo, probabilmente in una direzione nazionale.

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