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«Gli episodi di violenza ci saranno sempre, ma l'importante ...

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«Non pensiamo che in otto mesi si possano risolvere i problemi, la situazione è di estrema pericolosità. All'origine di tutto — dice Calderoli - c'è una situazione condivisa dalla sinistra, perchè i responsabili sono extracomunitari o comunitari appena diventati tali. È una situazione di irregolarità creata dalla libera circolazione e dall'allargamento sostenuta dal centrosinistra che noi contrastiamo». Per l'esponente del Carroccio, inoltre, «è possibile ridurre il numero dei soldati impegnati in missioni all'estero se è necessario per garantire la sicurezza nelle città. Ci sono diverse missioni, alcune che hanno un senso altre forse un po' meno». «Mi sembra - dice Calderoli - che stiamo facendo i fatti. C'è chi chiacchiera e chi fa i fatti. In pochi mesi abbiamo fatto più di altri in una legislatura», ammettendo: «Non pensiamo che in otto mesi si posssano risolvere i problemi. Ed è evidente che nessuno può pensare di militarizzare il territorio». Calderoli parla anche del sindaco di Roma: «Ad Alemanno do un sette, politicamente sta facendo rodaggio. Ha una volontà di lavoro incredibile, ma facendo il sindaco di una realtà di questa dimensione, con una superficie così ampia, non è semplice da controllare. Però vedo che ci sono molti nostri sindaci che con le loro ordinanze hanno garantito sicurezza. Questa possibilità ancora non è stata usata». Il ministro leghista torna, poi, sull'argomento federalismo annunciando che il governo è pronto a valutare proposte migliorative che arriveranno dalle opposizioni. «La fine del federalismo fiscale è prevista tra sei anni. Ma tra un anno, nel momento in cui parte, partono i premi e le sanzioni». E aggiunge: «Tremonti ha avuto valutazioni, internazionali e nazionali, positive. È considerato una spece di guru a livello internazionale, è molto considerato. Le mosse che lui ha fatto prima di altri sono state condivise o copiate. Può piacere o meno il suo rigore, che viene da una situazione di crisi drammatica, noi cerchiamo di "tirarlo" un po'».

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