Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Mantini: «Ho nostalgia di Prodi ma non dell'Unione»

default_image

  • a
  • a
  • a

«Sono preoccupatissimo perché il progetto del Pd è stato un sogno per molti a cui abbiamo lavorato per rendere più stabile il sistema italiano e l'alternanza di Governo. Ma è chiaro che un Pd intorno o sotto la soglia del 30% rende impossibile il bipolarismo. Occorre correggere la dottrina del Pd a vocazione maggioritaria e respingere ogni tentazione bipartitica. Oggi non ci sono le condizioni per questo disegno. Oggi il Pd, più che l'alternativa al centrodestra, sembra un partito tra i partiti che dovrà studiare una sua strategia». Come si spiega l'8,8% dell'Idv? «È stato fatto un errore clamoroso quando si è concessa l'autonomia ad Antonio Di Pietro violando il patto preso davanti ai cittadini di fare un gruppo parlamentare unico. In quel momento, senza mostrare le carte pubbliche di quell'impegno violato da Di Pietro senza un'adeguata reazione politica da parte di Veltroni, si è tradito il principio costitutivo maggioritario del Pd. L'Idv è cresciuto sulla base di un principio antiberlusconiano. Il Pd lo ha permesso». Il 78% degli italiani considera sbagliata la vostra opposizione. Chi ha sbagliato? «Con il beneficio d'inventario della crisi politica, la responsabilità di questa situazione è di Walter Veltroni e dell'attuale gruppo dirigente del partito. Il Pd produce proposte e idee utili al Paese. Però il mancato riconoscimento della legittimità del governo, espressione del voto degli italiani, porta ad un'incomunicabilità. Il partito è attratto dagli slogan di piazza contro Berlusconi. Questo atteggiamento ha messo in secondo piano le iniziative costruttive del partito. Questa intonazione oppositiva ha fatto smarrire la fisionomia riformista che avevamo visto al Lingotto nel 2007». Rimpiange Prodi? «Continuo a sentirmi con Prodi. Rimpiango il suo stile politico, lo spirito dell'Ulivo, ma non l'Unione. Quella esperienza è stata fallimentare». Piero Fassino l'ha querelata dopo lo scontro alla Camera? «No, mi è stata annunciata una sua lettera nella quale mi chiede scusa. So che la lettera mi è stata mandata. Ma per me non esistono questioni personali. Per me sono importanti i temi politici che ci fanno riflettere sul Pd e sull'impegno per garantire l'alternanza al Paese». Cosa deve fare il Pd? «Come presidente dell'associazione neodemocratici abbiamo pensato di chiedere la fine del governo ombra che deve essere sostituito con un nuovo "governo" aperto alle forze centriste e a personalità indipendenti espressioni di un'area più ampia del Pd».

Dai blog