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"Il federalismo? Sì ma di pari passo al presidenzialismo"

Giorgia Meloni

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Tra le prime scadenze di Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, una strategia per la prevenzione e il contrasto al fenomeno delle stragi del sabato sera, progetto ancora in via di definizione, ma «già a buon punto». Un fenomeno ancora molto diffuso? «Il dato principale è che oggi rappresentano la causa principale di morte tra i giovani. È una questione che va affrontata a 360 gradi». E come? «Per esempio, responsabilizzando i ragazzi, o collaborando con i gestori dei locali. Pensiamo anche al coinvolgimento degli enti locali: questo è un fenomeno che va affrontato sicuramente anche sul territorio. Quello che però tengo a dire è che, come per altri fenomeni, non bisogna fare l'errore di generalizzare».   Concetto che lei ripete spesso, l'esistenza di una parte sana dei ragazzi, che va tutelata. «Esatto. Oggi, purtroppo spesso si compie l'errore di partire da un caso di cronaca ed estenderlo a tutti. Non è giusto. Il messaggio che deve passare invece è un altro. Vale a dire che non sei più figo se, per esempio, bevi di più. Anzi è il contrario, sei uno sfigato. Sei molto più figo, se dopo aver bevuto un mojito hai la capacità di dire: "io mi fermo qui"». Lei è il ministro più giovane e conosce il mondo giovanile molto bene. In cosa pensa siano cambiati i ragazzi di oggi rispetto al passato? «Innanzitutto penso che ogni generazione abbia il diritto di essere giudicata in base al contesto in cui si trova. Non lo si può fare utilizzando canoni ormai superati. Detto questo, penso che questa generazione sia diversa in tutto: è soprattutto molto più coraggiosa delle precedenti». Ma non era una generazione di bamboccioni? «Anche su questo ci sarebbe tanto da dire. Se sapesse quanto casi di "meglio gioventù ci sono in giro per l'Italia». Ministro veniamo al Pdl: a che punto siamo con la fusione tra Fi e An? «Siamo ad un buon punto, sia a livello verticistico, che di base sul territorio. Forse ci potrebbe essere qualche problema sulla classe dirigente intermedia. Ma, come in tutte le cose, ci vuole del tempo. Noi stiamo procedendo passo passo e questo aiuta anche a conoscere le rispettive realtà». Come la mettiamo con i movimenti giovanili dei due partiti? Ci sarà una fusione anche per loro? «Stiamo ancora discutendo e valutando. La decisione finale sarà quella che avrà il maggior numero di consensi e comunque verrà presa in piena autonomia». Berlusconi ha annunciato la prossima nomina di due ministri, Fazio e Brambilla per Sanità e Turismo. La Lega frena. E An con Maurizio Gasparri chiede che siano riviste tutte le poltrone. Cosa ne pensa? «Sono d'accordo con Gasparri. Non è certo una questione personale verso Fazio o la Brambilla. Penso però sia giusto, a questo punto, ridiscutere l'equilibrio complessivo della squadra di governo». In giro per Roma ci sono manifesti di Ag con il volto di Gianfranco Fini e una frase dedicata ai giovani. Perché il presidente della Camera e non Berlusconi? «Non c'è nulla di strumentale in questi manifesti. Li abbiamo realizzati in occasione dei gazebo Pdl di dicembre. Volevamo partecipare anche noi all'iniziativa e lo abbiamo fatto mettendo una frase della terza carica dello Stato sui giovani». Che le sembra dell'operato di Alemanno come sindaco della capitale? «Sta facendo un ottimo lavoro. E questo nonostante la situazione che ha trovato in Campidoglio, con il buco economico lasciato da Veltroni. Mi è piaciuto molto anche come ha gestito l'emergenza pioggia e inondazione del Tevere. Ha avuto un approccio un po' militante: zuccotto in testa, in strada a parlare con la gente...» Ecco, parlare con la gente. Qualcuno accusa il sindaco di parlare poco con i romani. «Guardi, penso che i romani oggi abbiano desiderio di un politico che parli con i fatti più che con le parole».   Questa sarà anche la legislatura dei Didore? «Penso che ci sono ancora tante cose più importanti da fare. Detto questo, se esistono davvero delle forme di discriminazione verso qualcuno ritengo che ci possa essere un intervento in merito sul codice civile. Cosa diversa è intervenire sul "favor familiae" della Costituzione». Mercoledì si ricomincia. Lo farete con giustizia e federalismo? «Sono due questioni molto importanti. Sulla prima è evidente che un problema esiste e sono contenta che dall'opposizione siano arrivati segnali importanti di apertura. La riforma della giustizia non deve essere contro qualcuno ma per deve avere al centro il bene dei cittadini». E il federalismo? «Beh diciamo che mi piacerebbe che il federalismo andasse di pari passo con il presidenzialismo, proprio perché strumento di maggiore garanzia per una riforma come quella federale».

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