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Sardegna, l'Udc si consegna a Silvio

Casini

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È una lettera quantomeno inconsueta quella che i vertici del partito di Casini sull'Isola hanno scritto al presidente del consiglio, nonché sardo d'adozione visto che da queste parti trascorre le vacanze in quel di porto Rotondo. Nella missiva del segretario regionale Giorgio Oppie e del capogruppo al consiglio regionale Roberto Capelli, il segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, non è citato nemmeno per conoscenza. Scrivono i due a Berlusconi: «Negli ultimi cinque anni il Pdl e l'Udc regionali hanno lealmente e proficuamente collaborato nell'attività di opposizione al governo Soru, svolgendo insieme un efficace ruolo di critica e, in più casi, una decisiva azione di freno alla deriva oligarchica, populista e clientelare del governatore e della sua maggioranza». Di qui Oppi e Capelli chiedono di continuare il percorso con Berlusconi: «Auspichiamo, pertanto, che la collaborazione, già proficuamente avviata con il senatore Romano Comincioli (grande amico di Berlusconi, del quale è stato anche compagno di scuola, ndr), permanga anche in futuro e possa anzi trasformarsi in una alleanza politico-programmatica ed elettorale. Se si riuscirà in questo intento — si legge ancora nella lettera — aumenteranno sensibilmente le probabilità di centrare l'obiettivo della comune vittoria alle prossime elezioni regionale». Consultazioni che si terranno il 15 e 16 febbraio dopo che Soru ha confermato le sue dimissioni. Nella lettera i vertici dell'Udc sardo mandano anche un segnale al vertice nazionale del loro partito perché, sempre rivolgendosi a Berlusconi, affermano: «Teniamo ad evidenziarle che che almeno in Sardegna per noi è più importante il risultato di sconfiggere la sinistra che la formula. Alleanze, liste o quant'altro sono senz'altro per noi dettagli da discutere. Riteniamo il rapporto con lei e con il suo partito una priorità in quanto parte integrante e pregnante della nostra storia politica, rispetto alle beghe e ai sofismi che spesso vengono paventati». Di qui la conclusione della lettera. Oppi e Capelli spiegano al premier: «Le scriviamo per chiederle di essere ricevuti al fine di discutere e verificare con lei la possibilità di accordi politici, elettorali e di governo tra il Pdl e il nostro partito in Sardegna». Dunque, si tratta di un deragliamento dalla linea nazionale che nelle recenti elezioni abruzzesi aveva scelto la corsa solitaria con sconfitta per De Laurentiis sebbene sia arrivato a quota 5,6%. Discorso diverso in Friuli-Venezia Giulia dove Pdl e Udc sono arrivati a siglare un accordo che ad aprile ha portato alla vittoria alle Regionali sul pur forte governatore di centrosinistra uscente, Riccardo Illy: una situazione analoga a quella sarda. Berlusconi non considera la partita secondaria. Anzi. Spera di assestare un colpo decisivo al Pd tanto che ieri sera ha assicurato: «Cercherò Maurizio Gasparri, perché dobbiamo trovare l'accordo sul candidato da proporre ai sardi».

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