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Abruzzo al voto, il Pd trema

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Con il realismo che gli deriva dalla sua lunga esperienza politica, annusata l'aria e letti i sondaggi, probabilmente egli ha voluto mettere le mani avanti di fronte alla prospettiva di una vittoria del centrodestra con il candidato governatore del Pdl, Gianni Chiodi. Invece, sino all'ultimo, il segretario nazionale del Partito democratico, Walter Veltroni, si è affannato a spiegare durante i suoi comizi, a sostegno del candidato del centrosinistra, l'ex margheritino, ex democratico e ora fervente dipietrista, Carlo Costantini, che queste elezioni avrebbero avuto una valenza nazionale. Diversità di vedute in casa del Pd che in Abruzzo è uscito diviso e frastornato, ostaggio di uno scatenato Di Pietro, il quale ha usato queste elezioni regionali come una piattaforma mobile per sparare bordate a ripetizione contro il presidente Silvio Berlusconi. Ma in ognuna delle sue tre visite a Pescara, Chieti e Montesilvano, il Cavaliere è stato letteralmente sommerso da folle di militanti del centrodestra. Così i veleni sparsi dall'ex Pm di Mani pulite sono stati rispediti al mittente con l'aggiunta di caustici giudizi sulla "violenza verbale e politica" del politico di Montenero di Bisaccia. Sta di fatto che Di Pietro ha letteralmente rubato la scena a una coalizione che in Abruzzo è stata la ripetizione pedissequa della vacchia Unione con ben sette partiti, compresi quelli della sinistra radicale. Una maggioranza sfilacciata che si è trascinata dal 2005 per tre anni senza risolvere alcun problema. travolta dallo scandalo di Sanitopoli con l'arresto dell'ormai ex governatore Ottaviano Del Turco. Il Pd doveva essere la forza trainante della coalizione scesa in campo per queste elezioni, ma è stato messo sotto scacco da Di Pietro che ha preteso e ottenuto l'esclusione dalle liste di importanti personaggi indagati, anche se non rinviati a giudizio. Inevitabili i risentimenti e le vendette da parte di coloro che hanno visto i risultati delle primarie diventare poco più che carta straccia. E probabilmente queste reazioni non sono estranee al crollo del numero dei votanti di circa il 10 per cento. Rispetto a precedenti consultazioni elettorali i candidati hanno utilizzato prevalentemente siti internet e blog senza raggiungere la gran massa di elettori stanchi di sentirsi ripetere per 45 giorni slogan, specie quelli della sinistra, perfettamente sovrapponibili per quanto riguarda i problemi regionali. Così il confronto-scontro tra i segretari nazionali dei partiti delle due coalizioni si è basato principalmente sulle tematiche nazionali. In occasione di consultazioni di carattere locale, la coalizione che governa il Paese subisce una sorta di riflusso negativo. In Abruzzo sta accadendo il contrario. Il vento del centrodestra sembra soffiare forte.

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