«Una protesta ridimensionata e con lavoratori poco convinti»
L'esenzione del trasporto pubblico sa di «pastrocchio». Che ne pensa? «È sicuramente apprezzabile il senso di responsabilità dimostrato dalla Cgil. Tra crisi economica e maltempo si rischiava di una catastrofe. Il problema è che ho visto in giro poca convinzione da parte dei lavoratori che aderiranno all'agitazione». Sciopero inutile? «Siamo di fronte a una crisi di cui non conosciamo ancora il reale effetto. Una manovra economica di emergenza c'è stata. Così la sensazione dei dipendenti è che in questo momento l'agitazione non sia uno strumento risolutivo. Sarebbe meglio mettersi attorno a un tavolo e trovare risposte» Soluzioni condivise insomma? «I sindacati devono assumersi le loro responsabilità. Devono trovare soluzioni e non delegare la loro ricerca ai lavoratori. In questo senso sarebbe meglio tenere uniti i dipendenti piuttosto che spezzarli in più tronconi». Sembra una posizione buonista verso la Cgil. Ma non sarebbe stato meglio fermare lo sciopero? «La regola è che gli scioperi che si proclamano si portano a termine. Certo vista l'eccezionalità del momento nessuno avrebbe puntato il dito se ci fosse stato un ripensamento. Comunque a questo punto penso che chi oggi sciopera vada in ogni caso rispettato». Che succede un minuto dopo la fine della protesta? «La giornata conclude una vicenda che si trascina da settimane. Ora si spera che si apra un nuovo ciclo». Le ragioni della protesta sembrano più politiche. «Sono anomale. La Cgil non ha detto che la manovra del governo non andava bene. Ha contestato solo la scarsa efficacia dal punto di vista delle risorse. L'atteggiamento di muto contro muro della Cgil si ripete ogni volta che il governo è di centro destra. Quando la manovra del governo Prodi nel 2006 destinò 5 miliardi di euro alla imprese nessuno protestò». Parliamo del dl anticrisi. Il suo giudizio? «Misure utili ma non esaustive. Ora serve creare un sistema nuovo di ammortizzatori sociali per il lavoro flessibile e poi un sostegno strutturale per i redditi medi. Come il quoziente familiare e la restituzione del fiscal drag».