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Silvio show, parla alla folla arrampicato su una scala

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Berlusconi a Pescara tira la volata al candidato presidente Gianni Chiodi, in una regione come l'Abruzzo sfregiata dalle rasoiate giudiziarie ed occupazionali, affamata di credibilità e di posti di lavoro. Il premier si gode nella città dannunziana una forse inaspettata apoteosi che trasforma quella che dovrebbe essere una passeggiata in centro in uno stillicidio pedonale, circondato da centinaia di persone alle quali distribuisce in dosi industriali saluti, sorrisi, strette di mano. Berlusconi tira fuori persino una scala, che all'apparizione suscita un boato da stadio, e ci sale a uso e consumo della folla che lo pressa e poi lo segue e lo insegue. Con i giornalisti affronta le tematiche sul tappeto, come la questione morale, irridendo il primato quasi esclusivo che la sinistra ha sempre vantato; parla di economia in riflusso, esortando a comprare italiano - anzi, europeo - e a non cambiare stile di vita per dare impulso ai consumi a partire dalle feste; a non inseguire i sogni con i giochi (il Superenalotto si è impennato). Entra a sorpresa in un bar, dove sorseggia un caffè assieme ad alcuni collaboratori e racconta due barzellette (sul caffè e sulla camomilla, per par condicio), ma non in un negozio "in" di abbigliamento che lo aspetta e per un paio d'ore non ha accettato clienti. Il premier passeggia, trotta, e persino corre nella sua marcia trionfale pescarese. In una gioielleria fa omaggio a Paola Pelino di una collana di corallo rosa in tono con l'improbabile tinta dei capelli della parlamentare. L'ottimismo è il profumo della vita, diceva qualche anno fa Tonino Guerra in uno spot-tormentone che sembra ripreso pari pari dal presidente del Consiglio. Dovrà convincere chi spacca gli euro in quattro di fronte a un bianco Natale che è diventato un Natale in bianco.

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