Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Laura Della Pasqua [email protected] Tremonti ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Insomma le misure vanno centellinate e devono essere assolutamente compatibili con il bilancio pubblico. Tant'è che l'annunciata rottamazione è stata congelata. Oggi il ministro dell'Economia ha convocato a via XXSettembre una riunione interministeriale con Scajola, Sacconi, Brunetta e Matteoli che dovrebbe proseguire dopo con un vertice a tre con Scajola e Brunetta a Palazzo Chigi da Berlusconi. Obiettivo: verificare quali misure possono essere messe sul campo per far fronte alla crisi economica senza far saltare i vincoli di bilancio. Insomma toccherà ancora una volta a Tremonti il duro compito del guardiano dei conti e di arginare anche l'attivismo del premier che si è già lanciato in una serie di annunci: da interventi a favore dele retribuzioni a un aumento del fondo di garanzia da 600 milioni di euro creato da Scajola a sostegno dele piccole e medie imprese. Le ipotesi sul tappeto sono variegate. Tre sono i fronti sui quali il governo intende muoversi: gli interventi a favore dele piccole e medie imprese che più stanno risentendo della crisi, il sostegno ai consumi e alle famiglie, il risvolto occupazionale. Per il primo punto c'è l'ipotesi di aumentare il fondo di garanzia già definito dal ministero dello Sviluppo Economico. Poi accelerare la possibilità di impiegare fondi già esistenti quali quello per la ricerca e l'innovazione e il fondo europeo che è pari a 60 miliardi di euro e vale di qui al 2013. Scajola chiederà di accelerare le procedure. Sul tavolo c'è anche il credito d'imposta per quelle aziende che investono in ricerca e innovazione o hanno piani di riduzione delle emissioni inquinanti. A sostegno dei consumi e delle famiglie potrebbe essere implementata la social card prevista dalla Finanziaria con un allargamento dei generi scontati. Sul tavolo anche benefici ai pensionati. C'è quindi il problema occupazionale. La crisi finanziaria sta impattando sull'economia reale e la prima conseguenza è la riduzione dei posti di lavoro. Cifre ufficiali ancora non ci sono ma segnali sì. La Fiat ha raddoppiato le ore di cassa integrazione e alla Antonio Merloni sono a rischio 3.500 posti. L'ipotesi di cui si discuterà oggi è di estendere la cassa integrazione anche a quei settori che ne sono privi. Alla Camera sono stati già approvati due emendamenti che prevedono che anche le grandi imprese, che per legge hanno la cassa integrazione, possano usufruire delle nuove risorse, 450 milioni, per la Cigs in deroga stanziate dal governo con il provvedimento. Brunetta ha annunciato che nel pacchetto di misure del governo potrebbero essere inserite forme di flessibilità o sconto nei confronti delle imprese in caso di ritardati pagamenti o ritardate autorizzazioni da parte della Pubblica amministrazione. Il ministro ha spiegato in una audizione che «il vero problema è il costo e la copertura» ma ha precisato che i filoni di intervento, per quanto riguarda la Pa, saranno due: trasparenza e tempi certi, ma anche «possibilità di intervento di un fondo di garanzia che aiuti le banche a scontare quello che attualmente hanno difficoltà a scontare, vedendo chi può assumersi questo onere del fondo di garanzia».

Dai blog