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«Contratti, chiudiamo anche senza la Cgil»

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Ma il mandato non esclude altre ipotesi, cioè di proseguire, se necessario, per un accordo separato, anche senza la Cgil». «Venerdì ci incontriamo con i vertici delle principali banche — ha proseguito — L'importante è che non venga a mancare il credito alle imprese. Faremo proposte e richieste al governo e al sistema bancario». «Se il credito ci sarà — ha aggiunto — potremo uscire dalla crisi». Sulla decisione di Confindustria è intervenuto Guglielmo Epifani dopo aver partecipato a un incontro con Confcommercio: «Ho spiegato i punti che ci hanno portato a non condividere le linee guida al tavolo con Confindustria e ho sollevato il problema del contratto separato nel commercio che per noi è un problema importante». Con l'Associazione dei commercianti, ha proseguito, «c'è invece una comune preoccupazione sull'andamento dei consumi» e sull'esposizione del settore terziario alla crisi. «Ribadisco che il governo dovrebbe cominciare a ragionare, più che su roboanti patti per lo sviluppo, a come fare una politica anticrisi a breve», ha concluso. Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni: «Tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile». «La Marcegaglia ha detto che vuole condividere l'accordo con tutte le realtà che lo condividono — ha aggiunto — Spero che sia la discussione con Confcommercio che quella con la Confindustria, che oggi diventa più solida con la decisione della giunta, suggerisca a tutti senso di responsabilità. C'è chi a fatica tenta di trovare soluzioni e chi invece non le trova mai». Sulla decisione di Confindustria è intervenuto anche il segretario confederale della Uil Paolo Pirani: «Ci aspettavamo da Confindustria una decisione all'altezza del valore delle linee guida e questo segnale è arrivato. Ovviamente ci auguriamo che partecipino tutti perché il Paese ha bisogno di certezze e di condivisione».

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