
I Grandi a consulto: verso le ricapitalizzazioni Ora la vera emergenza è l'economia reale

Le famiglie hanno già contratto i consumi. Ma ora anche le imprese suonano l'allarme. I ministri finanziari del 7 maggiori Paesi industrializzati rispondono a questi timori con un comunicato che fotografa le necessità e i due fronti di intervento: quello finanziario e quello dell'economia reale. Questo perchè i tassi interbancari, che non hanno avvertito la riduzione del tasso di sconto decisa dalle banche centrali, mostrano che i guai non sono passati: ma soprattutto sono la catena di trasmissione che restringe il credito a una economia che invece ha bisogno di ossigeno. Dal comunicato del G7 emerge questa consapevolezza. «Siamo impegnati - hanno scritto al termine della riunione di Washington - a continuare a lavorare insieme per stabilizzare i mercati finanziari e riattivare il flusso del credito al fine di sostenere la crescita economica globale». Il tono del comunicato è deciso. La strategia di intervento viene indicata in cinque punti: 1) sostegno alle istituzioni finanziarie, 2) accesso delle banche alla liquidità, 3) sollecitazione delle capacità delle banche di dare prestiti a imprese e famiglie, 4) assicurazioni robuste per i depositi, 5) trasparenza sugli asset. Ma azioni concrete non vengono indicate. La filosofia che traspare è quella di interventi che saranno collegati da un 'filo rossò ma che ogni singolo Paese dovrà prendere in una sorta di concorde autonomia, prendendo le misure al proprio mercato e alle difficoltà che questo deve affrontare. L'attenzione si sposta così al vertice di Parigi, al quale la vecchia Europa cercherà di mostrare maggiore unità.
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