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Berlusconi: "Non vendete le azioni"

Berlusconi

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 Continua l'operazione fiducia di Berlusconi. Il presidente del Consiglio, il giorno dopo l'approvazione del decreto anticrisi, torna a rassicurare gli italiani. Il sistema delle banche è solido, garantisce il premier invitando i cittadini a «non vendere le azioni» perchè tempo 18-24 mesi il loro prezzo tornerà «ad essere valutato secondo la realtà delle singole aziende». Il premier non nasconde che «una crisi come questa non c'è mai stata» e ammette che «avrà conseguenze sull'economia reale». Per questo, rilancia, adesso «bisogna avere il coraggio di ridurre le tasse». Sul fronte politico, nessuna novità invece sul rapporto tra maggioranza e opposizione. Berlusconi non nasconde i rischi che potrebbero derivare dalla crisi. Si dice «preoccupato» per il fatto che «le banche potrebbero» limitare l'ossigeno alle imprese per «un eccesso di prudenza» dovuto all'attuale momento. Il premier quindi invita le banche a fare il loro mestiere «offrendo il supporto indispensabile alle aziende». Il presidente del Consiglio lancia messaggi rassicuranti: «Le aziende funzionano e producono dividendi, la Borsa presa dal panico sta valutando queste azioni meno del loro valore». Per il premier sono esagerate le valutazioni di chi paragona la crisi finanziaria attuale a quella del '29. Poi annuncia che «Assicurazioni Generali ha contribuito all'aumento di capitale di Unicredit con 300 milioni di euro». Unicredit «è stata chiamata dalla Banca d'Italia a un immediato aumento di capitale con cui coprire le perdite che la sua filiale tedesca aveva raggiunto». Quanto al decreto approvato dal governo, «non credo che sarà necessario, ma se dovessimo intervenire nell'aumento di capitale di una banca che non trovasse i fondi nel libero mercato noi entreremmo come azionisti proprietari di azioni privilegiate senza diritto di voto». Ieri, intanto, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La garanzia statale a favore dei depositanti delle banche italiane è prevista «per un periodo di 36 mesi» a partire da oggi. Il Tesoro avrà tempo 30 giorni, sentita la Banca d'Italia, per stabilire «criteri, condizioni e modalità di sottoscrizione degli aumenti di capitale e di concessione della garanzia statale». L'eventuale ingresso dello Stato nel capitale delle banche in crisi potrà avvenire «a condizione che l'aumento di capitale non sia stato ancora perfezionato alla data di entrata in vigore del presente decreto, e che vi sia un programma di stabilizzazione e rafforzamento della banca interessata della durata minima di 36 mesi». Le risorse per fronteggiare il piano di salvataggio bancario saranno finanziate con il taglio dalla spesa pubblica, con l'utilizzo di contabilità speciali e con l'emissione di titoli di debito pubblico. Poi Berlusconi rileva il contenuto di una conversazione con il presidente Usa: «Bush mi ha telefonato, indicando come data preventiva per il G8 straordinario sulla crisi finanziaria martedì prossimo. Io mi sono detto disponibile per quella e altre date». Il Cavaliere ieri ha affrontato anche il tema della pubblica amministrazione. Nel corso della presentazione del Servizio di anticorruzione e trasparenza, ha sottolineato che nella macchina statale «la corruzione ha assunto negli anni una forma patologica e endemica». «Non si può più tollerare e va estirpata». Per spiegare il meccanismo Berlusconi fa ricorso a un ricordo personale: «Conosco bene il problema della corruzione... Io smisi di costruire a Milano, perchè a Milano non si poteva costruire niente se non ti presentavi con l'assegno in bocca... Questo, per fortuna, avveniva molti anni fa».

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