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Sul lodo Alfano il Pd riparte all'attacco del Cav

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In ogni caso il Cavaliere non è preoccupato anzi si dice convinto che il provvedimento che ripristina l'immunità per le alte cariche dello Stato passerà il vaglio della Consulta, anche perchè, in caso contrario, «servirebbe una profonda riflessione sulla giustizia». Parole che vengono interpretate dall'opposizione come un tentativo, nemmeno troppo velato, di intimidazione. «Siamo di fronte a un tentativo gravissimo di Berlusconi di intimidire la Corte Costituzionale» accusa il vicesegretario del Pd Dario Franceschini. «Cosa significa - chiede - quando afferma che se il lodo Alfano non passasse il vaglio della Consulta "allora ci sarebbe da fare una profonda riflessione su tutto il sistema giudiziario"? Queste parole suonano chiaramente come una forma di minacciosa pressione sulla futura decisione della Corte Costituzionale ed è gravissimo che un presidente del Consiglio lasci intendere di rappresaglie legislative, forse anche sulla stessa composizione della Corte, in caso di una decisione sgradita». Dello stesso avviso l'Italia dei Valori che bolla come «inaccettabile» il comportamento del Cavaliere. Le sue parole, dice il capogruppo dei dipietristi alla Camera Massimo Donadi, «confermano ancora una volta l'intenzione di Berlusconi di piegare la giustizia ai suoi interessi particolari». Per questo il partito di Di Pietro conferma l'intenzione di «raccogliere le firme per il referendum contro il Lodo Alfano» per evitare che Berlusconi «utilizzi ancora una volta la sua maggioranza parlamentare per costruirsi una giustizia ad personam».

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