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Fiumicino in fibrillazione, presidio degli assistenti di volo ma traffico regolare

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Dopo la grande assemblea di giovedì scorso, coincisa con l'annuncio dell'offerta della Cai, è durata infatti meno di 48 ore la «pausa» dei dipendenti Alitalia tornati spontaneamente a riunirsi in un numero nutrito dinanzi al varco equipaggi, diventato il crocevia degli umori e dei timori di gran parte del personale. Sin dal primo mattino l'avvio dell'operativo è stato regolare e nel corso della giornata, tranne qualche volo ritardato, non ci sono state cancellazioni. Da mezzogiorno è scattato il tam tam dinanzi al varco equipaggi, dove spiccano cartelli sarcastici ed interrogativi sulla Cai: è stato un avvicendarsi di assistenti di volo, fuori dal turno di lavoro, per lo più in borghese. Il presidio proseguirà anche oggi. A molti non è andato giù l'annuncio dell'Anpav, disposta a firmare l'accordo quadro. «Noi rimaniamo compatti, anche con i piloti, sul no a quell'accordo - ha detto un'hostess, appena giunta da Firenze -ora ci auguriamo che qualcuno si faccia avanti, può essere di nuovo anche la Cai, ma non in questo modo che fa di noi solo carne da macello. Continuiamo però a lavorare, non vogliamo il fallimento della nostra compagnia. L'esultanza? È stata solo la liberazione da una tensione accumulata: c'è poco da esultare, siamo nel dramma». Ed altre voci: Fantozzi ora riapra la gara d'acquisto. Sono mamma di due figli - aggiunge una collega, Alessia, 18 anni in Alitalia - firmando questo accordo da caporalato sparirebbe la vita privata: hanno proposto 1033 euro lordi di base con dei parametri più bassi, ma rispetto ad oggi, con la mia anzianità, andrei a guadagnare mille euro in meno.

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