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Michele Serra su Repubblica esprime tutto il suo ribrezzo ...

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Tutto ciò secondo Serra è una delle conseguenze dell'autentico «naufragio ideologico, e se posso aggiungere, anche umano del socialismo italiano». Peccato che Michele Serra ha rimosso quello che è successo nel nostro paese dal 92-94. Se non si parte di lì si possono dire fesserie e banalità. Serra ha rimosso il fatto che la sinistra italiana storicamente fondata sul rapporto dialettico fra due partiti, il Pci e il Psi, è finita proprio nel 92-94 quando uno dei due, il Pci, si è impegnato, d'intesa con alcune procure, con una rete di mezzi di comunicazione di massa, a distruggere con infamia il Psi, tutto il Psi, da Craxi fino ai dirigenti periferici. Questa operazione è stata freddamente fatta dal partito che non aveva alcuna superiore moralità su quel terreno perché ha avuto un sistema di finanziamento del tutto irregolare (i soldi dall'Urss e dalle cooperative rosse, privilegiate nei consorzi Italstat). Quel geniale gruppo dirigente del Pci, che è circa lo stesso dei Ds e del Partito Democratico di oggi, ha pensato di poter fare la classica operazione stalinista detta «del taglio del salame», per cui, una volta distrutto il gruppo dirigente craxiano, a quel punto i dirigenti superstiti e la grande parte della base socialista, in nome del rispetto dello slogan «il posto dei socialisti è a sinistra», avrebbero comunque continuato a schierarsi accanto al grande fratello postcomunista (Pds, Ds oggi Partito Democratico). Invece nulla di tutto questo è accaduto. Il grosso dell'elettorato socialista ( dall'8 al 10% ) e un pezzo di dirigenti socialisti di livello nazionale e periferico si è spostato su Forza Italia, togliendo alla sinistra una quota numerica decisiva ai fini della maggioranza. Il motto elementare di questa trasmigrazione socialista è stato «mai con i carnefici». Ma il discorso non si ferma qui. A livello di gruppi dirigenti vediamo quale immagine e quali contraddizioni caratterizzano il Partito Democratico. A livello di contenuti chi ha aumentato le tasse, distrutto Napoli, provato a fare lo scempio del Pincio, bloccato le opere pubbliche, dato via libera alla peggiore immigrazione clandestina che oggi complica il discorso anche per ciò che riguarda il voto agli immigrati, distrutto la scuola italiana e la Pubblica amministrazione per una versione assistenzialistica e distruttiva del '68, chi ha per alleati Di Pietro e Travaglio e chi ha cavalcato il peggior giustizialismo? Per di più mentre Brunetta e Sacconi sono stati messi nelle condizioni di fare del riformismo autentico, Veltroni ha ripagato Boselli e Villetti della loro decennale subalternità preferendogli Di Pietro e spazzandoli via dal Parlamento. Sappiamo che quell'8/10 per cento di elettorato socialista spostato sul centro-destra è decisivo, ma appunto, ripensando a come il Pds ha cavalcato il giustizialismo possiamo dire «chi è causa del suo mal pianga se stesso».

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