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«Sì al Pdl, ma niente movimento unitario»

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È l'ultima festa di Azione giovani? «Assolutamente no». E subito dopo che succederà? «Intanto facciamo la festa. Dopo si vedrà, si aprirà un dibattito e decideremo sul nostro futuro». E quale sarà? Farete un Pdl junior? «Guardi, il Pdl è fuori discussione. Tutti quanti crediamo nel progetto unitario. Ma dobbiamo anche pensare alle forme migliori di aggregazione giovanili. Al momento mi sembra credo non sia il momento di un movimento giovanile unitario». E perché? «Noi non siamo disponibili a dismettere la nostra storia, la nostra identità. La nostra organizzazione ha dato il fior fiore della classe dirigente della destra: il presidente della Camera, il sindaco di Roma, ministri, sottosegretari, capigruppo. L'elenco è lungo. Mi spiega perché dovremmo abbassare la saracinesca? Mi dà un buon motivo? Il che non significa che non collaboriamo con Forza Italia. come abbiamo fatto e continueremo a fare per esempio con le liste comuni nelle università». Con la Lega che rapporti avete? «La Lega ha un percorso staccato dal Pdl tra i senior figuriamoci tra i giovani tra i quali diciamo che prevalgono posizioni più estremiste». E con l'Udc? «Rapporti a macchia di leopardo». È la prima volta che la festa di Ag è di governo, il leader è ministro. Sarà un impedimento? «È il compimento di un percorso. Per la prima volta il nostro vertice siede nel consiglio dei ministri». La volta scorsa con il governo di centrodestra Ag prese posizioni anche contro il govenro, come nel caso della legge sulle discoteche. Stavolta non potrete farlo. «Penso però che avendo il nostro leader all'interno dell'esecutivo immagino che il governo mantenga posizioni coerenti con la nostra linea». Verrà a cantare anche Bennato. L'avete convertito? «In Italia per molti artisti dichiararsi di sinistra era un obbligo. Cadono gli steccati, era ora». Ma proprio un cantautore che veniva considerato di destra, Battisti, invece non trova spazio. «L'abbiamo celebrato ogni anno. Ora guardiamo avanti». F. d. O.

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