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«Urgente la riforma dei contratti»

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Resta «centrale la questione della produttività» aggiunge, sottolineando che la situazione economica deve «far riflettere tutti quanti sull'esigenza di costruire un sistema che riesca a far crescere i salari legandoli alla produttività ed ai risultati, evitando di alimentare l'inflazione che è un nemico di tutti. Ma è soprattutto una piaga per i ceti più deboli». Che «non si possa fare a meno di un accordo» è convinto Raffaele Bonanni, leader della Cisl, il quale parla di «intesa indispensabile». Anche perché con un nuovo modello «contrattuale possiamo pretendere che il governo trasformi da temporanea in strutturale la defiscalizzazione» sul secondo livello di contrattazione, i salari cioè legati alla produttività. La trattativa tra le parti era stata sospesa all'inizio di agosto, prima delle ferie, con diversi nodi ancora da sciogliere. Nell'ultimo tavolo tra sindacati e Confindustria, non si era infatti trovata una posizione comune su uno dei passaggi chiave. Quello cioè relativo all'indice previsionale di inflazione, al quale agganciare gli aumenti salariali al posto dell'inflazione programmata indicata dal governo, ed in particolare sul meccanismo di costruzione dello stesso».

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