Maurizio Gallo [email protected] Col Cavaliere (e con ...
Le dichiarazioni del ministro leghista, infatti, hanno scatenato un putiferio nella maggioranza, che non si spacca ma tenta una conciliazione delle posizioni interne. I più netti nel rifiutare l'ipotesi alla «gambero» del leader lumbard sono gli esponenti di An, che con il deputato Tommaso Foti si dicono certi che «nessuno resusciterà» l'odiata imposta comunale sulla casa, ridotta da Prodi ed eliminata da Berlusconi facendo fede alle sue promesse elettorali. D'accordo con l'iniziativa di Bossi, naturalmente, i sindaci di molte città italiane, che avevano vivacemente protestato per la sua abolizione. Ma la polemica è forse prematura, poiché a seguire alle dichiarazioni (come sempre) un po' provocatorie del responsabile delle Riforme è l'articolata proposta di Calderoli. Al tavolo del federalismo, infatti, il ministro per la Semplificazione vuole proporre «la soppressione delle oltre dieci tasse relative alla casa (Stato, Regione, Comune) e la loro sostituzione con un tributo unico, proprio a vantaggio dei Comuni». «L'ici la rimettero» ha detto Bossi ieri ai giornalisti, spiegando che bisogna passare da un sistema di finanza derivata, in cui è lo Stato a dare i fondi agli enti locali, a una forma di autonomia finanziaria, in cui loro stessi prendono direttamente le tasse. «I cittadini - ha aggiunto il leader del Carroccio - sono disposti a dare, se le tasse vanno ai loro Comuni, perché vedono i risultati: strade, aiuole». L'ipotesi leghista fa infuriare An. E non solo. «L'Ici è stata sepolta e nessuno la resusciterà. Il governo Berlusconi aveva promesso di abolirla nella sua prima riunione e così è stato. I comuni, piuttosto, mettano ordine nella mole di imposte e tributi locali, sostituendo ai tanti pagamenti un'unica imposta per i servizi, purchè il pagamento sia equo e i servizi siano reali», attacca Tommaso Foti, deputato del Pdl. «Le parole dell'onorevole Foti sono Vangelo. Quella è la linea e non c'è spazio per nessun'altra tesi in Parlamento», sancisce Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori del Pdl. «Questa maggioranza si era impegnata in campagna elettorale col presidente Berlusconi ad eliminare l'Ici. Dunque, la proposta di Bossi non ha ragion d'essere», rincara la dose il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi. «L'Ici sulla prima casa è sbagliata e non la reintrodurremo. Sia con il federalismo che senza non si può tassare un bene primario che concorre ad assicurare la qualità della vita delle famiglie», gli fa eco Maurizio Lupi, del Pdl, vicepresidente della Camera. «Per fortuna che Bossi fa solo chiacchiere. L'Ici è stata abolita con due manovre finanziarie e ora ci manca che per realizzare i progetti della Lega gli italiani debbano pagare più tasse...», dichiara, con il suo solito pungente sarcasmo il segretario della destra Francesco Storace.