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«Nessun rischio fascismo Ho fiducia nel governo»

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Tra le righe sembra di capire che lei approva l'editoriale uscito ieri sul settimanale dei Paolini? «No, non lo approvo e il Vaticano ha fatto bene a tirargli le orecchie se non le condivide. Famiglia Cristiana ieri criticava i governi di centrosinistra oggi il centrodestra, facendo però attenzione a non scadere in una sterile polemica ma sottolineando affermazioni o mancanze del governo in carica». Tipo la fascistizzazione? L'editoriale parlava di questo, crede proprio sia in pericolo la democrazia in Italia? «Macchè, li si è esagerato. La democrazia non rischia e le libertà costituzionali sono garantite, bisogna solo mantenere vivo il dialogo. Se si pensa a dialogore nella ricerca di un bene comune si ovvia la deriva fascista. La Lega in questi primi 100 giorni di governo Berlusconi forse ha esagerato un po'». Scusi, a cosa si riferisce? «Beh, per esempio, alla chiusura contro gli immigrati. Si è voluto generalizzare tacciando tutti per delinquenti, invece, non dobbiamo dimenticare che queste persone si adattano a fare i lavori più umili, quelli che noi non facciamo più. L'Udc è per un deciso giro di vite sulla criminalità: rendiamo sicuri i nostri quartieri, ma stiamo attenti a non creare un clima xenofobo. Ci vuole, come in tutte le cose, un po' di buon senso». E questo manca nel Pdl e nella Lega? «La maggioranza ha voluto dare risposte immediate alle promesse fatte in campagna elettorale. Dovevano fare gesti eclatanti per raccogliere il consenso della opinione pubblica. Con il pacchetto sicurezza ce l'hanno fatta anche se, a mio avviso, il buon senso vuole che si ponga l'attenzione anche ad altri importanti argomenti». Tipo? «Una valida politica per la famiglia che ancora non si è vista. Non si può diminuire l'Ici o detassare gli straordinari e far passare questi provvedimenti come contributi alle famiglie». Una sonora bocciatura del governo? «No, lungi da me, è presto per bocciare anche perchè ha appena iniziato il suo lavoro. Dico di più: ho fiducia in questo governo, se costruirà qualcosa di buono per il futuro delle nostre famiglie noi dell'Udc siamo dispostissimi a sostenerlo». Dialogo aperto quindi, ma rimanendo all'opposizione o accettando l'invito di entrare nel Pdl? «Mi creda, l'Udc ha un progetto molto ambizioso in mente: costruire una formazione di centro. Dobbiamo far fare un passo avanti alla democrazia italiana anche perché oggi in Parlamento ci sono due grandi coalizioni, non due partiti, al cui interno convivono posizioni eterogenee». Riemerge quindi l'ipotesi del terzo polo? «Intanto facciamo l'assemblea costituente e cerchiamo dicapire dove, come e con chi andremo. Aspettiamo che siano gli altri a guardare a noi».

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