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Anche l'Anm depone le armi

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Mancino, l'ultimo giapponese

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Il presidente Luca Palamara sottolinea che «la nuova formulazione prevede una responsabilizzazione dei capi degli uffici giudiziari oltre a tener conto delle specificità dei casi concreti. Inoltre, a differenza della blocca-processi, la sospensione non è obbligatoria, ma facoltativa e con un limite di pena edittale nettamente inferiore». Ma resta una perplessità di fondo: «Questa materia proprio per l'impatto che può avere sulla funzionalità del sistema, dovrebbe essere rimessa a un più ampio dibattito parlamentare». Sugli emendamenti è intervenuto anche il Csm. Il vicepresidente Nicola Mancino ha sottolineato che «il Csm, nel formulare un parere critico nei confronti dell'emendamento blocca processi, si guadagnò polemiche aspre e attacchi velenosi. Ma in quell'occasione l'organo di autogoverno della magistratura aveva esattamente sostenuto quanto poi in sede parlamentare è stato proposto». Da questo Mancino parte per puntare il dito contro chi aveva sollevato polemiche contro il suo intervento. «Adesso qualcuno dovrà pure ammettere di avere esagerato». Ne nasce un'ulteriore polemica con il Pdl, il cui presidente dei deputati Fabrizio Cicchitto replica: «Mancino ha perso un'occasione per tacere. Le critiche che venivano mosse al parere del Csm non erano solo nel merito ma anche e soprattutto rispetto al fatto che con il suo intervento si poneva, violando la Costituzione, come una sorta di terza camera, inerendo nell'attività che spetta esclusivamente al potere legislativo». Il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, parla di Mancino come di una «figura modesta per un ruolo così delicato» e avverte: «Meglio se al suo posto ci fosse la Finocchiaro». Replica la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro che si dice «dispiaciuta dei toni usati da Cicchitto e Gasparri». E Pierluigi Castagnetti aggiunge: «È necessario da parte di tutti un comportamento rispettoso delle prerogative di ciascuno a partire dall'operato del Csm che ha la legittimità di fornire, in piena autonomia di giudizio, pareri in materia di giustizia, senza per questo dover subire quotidiani attacchi politici». Ma deve incassare subito la risposta di Cicchitto: «Alla Finocchiaro sono saltati i nervi. Ad aprire la polemica è stato il vicepresidente del Csm Mancino».

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