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Papà Guzzanti e lo show di Sabina: «Non condivido quel che ha detto»

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E sul suo blog precisa che ha difeso la comica solo per un motivo: «Ho difeso sì, Sabina, ma l'ho difesa da un inaccettabile attacco che la riduceva a "figlia del deputato del PdL Paolo Guzzanti", espressione incauta per non dire imbecille, che vorrebbe ridurre una persona - specialmente una donna - alla sua relazione di parentela». E spiega: «Io non condivido - e l'ho detto - il 90 per cento di quel che Sabina Guzzanti ha detto a piazza Navona ed ho anche spiegato qui qual è il 10 per cento che approvo: approvo una operazione di grande audacia politica consistente nel dare una patria a una parte dell'Italia che si sente orfana di rappresentanza». Più avanti sottolinea che non solo non ha condiviso quello che ha detto ma anche «le cose come sono state dette». Spiega di approvare «una operazione di grande audacia politica consistente nel dare una patria a una parte dell'Italia che si sente orfana di rappresentanza. Io agisco in modo simmetrico: da anni conduco dentro e fuori Forza Italia una battaglia critica per l'instaurazione di una democrazia in Italia». Il giorno prima, Guzzanti aveva fatto leva sul suo ruolo paterno per provare a mettersi nei panni della figlia: «Non so. È molto giovane, molto sotto pressione. Sta passando una dura prova e non per colpa di altri», aveva detto in una intervista. «Ha accettato di continuare mentre su di lei si scatenava la tempesta. Le auguro di avere le spalle abbastanza larghe. Certo in questi casi si reagisce con un sorriso. Un telegramma di congratulazioni per lo show, non una querela a chi fa satira politica». Lei, Sabina, non ci pensa proprio a fare retromarcia: «Il processo, se ci sarà, sarà il processo più divertente del secolo. Credo di avere diritto per difendermi ad avere accesso alle intercettazioni». Quindi, dal sito, estende l'insulto anche ad altre persone: «Un processo con questo tema, con il portavoce della ministra che avete letto come si chiama? Ora non so che mi ha preso, mi imbarazzo a scrivere il nome dell'onorevole. Sarà perché, come direbbe la Palombelli: la realtà supera sempre la satira, io per esempio sono molto più stronza di come mi dipingete...».  

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