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La strategia di Silvio: gazebo, tour e internet

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E allora via con strategie più dirette, sia pur nella convinzione che i consensi degli italiani sono in crescita, a partire dai gazebo per finire con una conferenza programmatica. «Nei prossimi cinque anni toccheremo tutte le 100 città italiane», è la promessa. Siedono uno accanto all'altro i ministri della Repubblica: Maurizio Sacconi, Roberto Calderoli, Angelino Alfano, Ignazio La Russa, Stefania Prestigiacomo, Gianfranco Rotondi e Mara Carfagna. Sono sorridenti, e il Cavaliere li indica spesso; «fa bene al cuore», dice, leggere le relazioni sull'attività di governo che gli portano ogni settimana. Dopo i fiumi di polemiche, e di inchiostro, spesi a parlare di giustizia, di magistrati, ora il Berlusconi quater chiama la svolta e usa un refrain che per mesi è stato del governo Prodi: vuole parlare dei fatti. E ci mette la faccia, mostrando di non essere affatto intimorito. Certo il premier è il primo a fare qualche eccezione e a concedersi più di una parentesi su toghe e politica. Ma ogni volta riprende il filo: «67 provvedimenti varati dal Cdm in due mesi» sono un record, sottolinea. E snocciola le operazioni più importanti: la manovra triennale di Giulio Tremonti («una rivoluzione»), l'emergenza rifiuti («entro il 20 luglio le strade a Napoli saranno pulite», assicura); e poi il futuro: nella lista delle misure da mettere in campo spunta la necessità di procedere ad «una profonda revisione delle norme sulle adozioni». Poche parole che servono a introdurre il ministro Mara Carfagna (finita al centro degli ultimi gossip legati alle intercettazioni): nei prossimi mesi arriverà «un pacchetto infanzia - annuncia il titolare per le Pari opportunità - con l'istituzione di un garante per l'infanzia e l'adolescenza, figura necessaria per contrastare gli abusi dei minori». Prendono la parola a uno a uno i ministri. Complimenti reciproci: quella del governo è «una squadra compatta e unita nel dare risposte - dice il titolare della Difesa Ignazio La Russa - ai problemi della gente». Anche per quanto riguarda i temi della Giustizia. «Abbiamo varato misure coerenti con gli impegni elettorali», è la difesa del Guardasigilli. Fatti, e ancora fatti che hanno la meglio sul «fango» tirato addosso al governo: i sondaggi «dimostrano che la fiducia degli italiani - assicura Berlusconi - non è stata scalfita». Anzi, i dati dicono che il consenso continua a crescere. Come scrive anche ieri il Corriere, il gradimento degli italiani nei confronti del premier torna a salire. Neppure le intercettazioni e le polemiche sembrano scalfire la sua immagine. L'indice di gradimento è risalito al 65 per cento dopo aver perso due punti nella settimana scorsa. E a quanto sembra il dato è destinato a salire un altro po' fino a toccare quota 67 per cento. Dati da far girare la testa soprattutto a chi nel centrosinistra prova a sferrare colpi su colpi che sembrano non produrre danni all'immagine del premier. A proposito d'immagine, Silvio Berlusconi vuole lavorarci ancora un po' su. E dopo aver gran parte che si è fatto per l'Italia in questi primi mesi, aver annunciato l'apertura di nuovi gazebo per i weekend e promesso un tour italiano per tornare a sentire da vicino le esigenze dei cittadini, ha già dato mandato ai suoi per lavorare in «digitale». Sul sito del Popolo della libertà (che è ancora «cliccabile» come sito di Forza Italia e votaberlusconi.it), da ieri campeggia sulla home page (la pagina iniziale) la foto del Cavaliere con scritto a caratteri cubitali: «Abbiamo già mentenuto molti impegni». E puntando il cursore sulla scritta si apre un video in cui nella conferenza stamoa di Palazzo Chigi, Belrusconi racconta quanto fatto fin'ora dal governo. Tanto altro c'è da fare per comunicare agli italiani l'operato della maggioranza. Berlusconi sta preparando l'offensiva.

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