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Cossiga: "Silvio è stato imprudente"

Francesco Cossiga

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Si tratta di un giudizio negativo su questa norma? «Non ho partecipato alla seduta del Senato per motivi personali di causa maggiore. Ma se vi avessi partecipato, mi sarei astenuto, assentandomi dall'Aula». Astenuto, perché? «Per motivi di carattere formale. Ritengo infatti che una norma siffatta derogando al principio fondamentale della eguaglianza di tutti i soggetti davanti alla legge e quindi anche nel giusto processo secondo il diritto, dovrebbe essere approvata con la procedura prevista per l'approvazione delle leggi costituzionali o di riforma costituzionale: e alla deroga ad un principio costituzionale si può provvedere soltanto con una norma di pari rango. Era l'opinione a suo tempo espressa da Massimo D'Alema. Anche se in vero ci sono state delle eccezioni...» Quali? «Sotto la spinta della paura loro incussa dai pubblici ministeri dell'ala militante della magistratura, il Parlamento ha attribuito anni fa ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura la prerogativa dell'insindacabilità, e cioè la sottrazione alle responsabilità penale e civile per i voti dati e le opinioni espresse in Consiglio, prerogativa prevista per i membri del Parlamento dalla Costituzione e poi estesa ai giudici della Corte Costituzionale con legge costituzionale. E i loro "compari" della Corte Costituzionale hanno dichiarato la norma conforme alla Costituzione...perché derivante dai "sommi principi"!» Ma questo vuol dire che la norma anche se di carattere ordinario potrebbe passare positivamente al vaglio della Corte... «Assolutamente no, qui si tratta di cariche politiche, non dei "comparuzzi" del Consiglio Superiore della Magistratura...» Ma l'eguaglianza davanti alla legge? «Ma i magistrati non sono "gente" e "gente" non sono i membri del Consiglio Superiore...» Ma allora perché non avrebbe votato contro? «Perché in Italia non ci troviamo in una situazione normale di giustizia, da "stato di diritto" o nel quale viga la "rule of law". Da noi stiamo scivolando nel pessimo dei governi: il "governo dei giudici", anzi, ancora peggio, il "governo dei pubblici ministeri"! Ed io sospetto dei processi contro i titolari delle cariche pubbliche che hanno vinto e rivinto le elezioni! E poi, l'"accanimento giudiziario" contro Silvio Berlusconi penso che domani sarà oggetto di ricerche di scienza politica e di sociologia degli ordinamenti...E quindi mai e poi mai io avrei votato contro per dar mano ai magistrati militanti!» Che crede potrà accadere ora? «Penso che è molto probabile che il Presidente della Repubblica che è non solo il garante della Costituzione, ma anche il tutore degli equilibri effettivi tra le istituzioni, di fronte alle proteste della magistratura militante milanese, dell'Associazione Nazionale Magistrati e della sua struttura servente, il Consiglio Superiore della Magistratura e in primis del suo "cavaliere servente", e cioè il Vice Presidente del Consiglio Superiore, quello che i "fascisti" del Movimento Sociale Italiano hanno forse salvato dal "gabbio", non potrà che rinviare la legge, se approvata, alle Camere per verificarne se esse sono disposte a "confermarla", una sfida all'"OK Corall!" nei confronti dell'Associazione Nazionale Magistrati! E poi, ci penserebbe sollecitamente la Corte Costituzionale a "cassare" rapidamente la norma...» Ma quindi vi è la seria possibilità che Silvio Berlusconi venga processato e condannato? «Non la possibilità, la quasi certezza! Certo Silvio è stato imprudente a ricusare la presidente della competente sezione del Tribunale penale! La ricusazione è stata rifiutata e la presidente gliela farà vedere». Che cosa accadrà? «Per come io credo di conoscerlo e per necessità politica, Silvio Berlusconi rassegnerà le dimissioni, poiché la "presunzione di innocenza fino a condanna definitiva", può valere sul piano del diritto, ma non certo sul piano politico! È mai pensabile ad esempio che un capo dell'esecutivo condannato dai giudici del suo Paese per corruzione in atti giudiziari possa presiedere un G8?» Ma allora si andrà ad altre elezioni anticipate? «Non penso! Ci penserà il ministro Maroni, detto "il Pugnalatore", a far cambiare fronte alla Lega come nel 1994! E non vorrei che per vendicarsi i deputati europei di Forza Italia votino per l'utilizzazione delle intercettazioni di Massimo D'Alema e quindi per la sua automatica incriminazione: sarebbe un favore troppo grande per il neo-giustizialista Walter Veltroni».  

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