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Reato di clandestinità, via libera dall'Europa

Maroni

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Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha commentato che «alla luce della direttiva europea, continuo a ritenere che il reato di immigrazione clandestina sia la via giusta». «Torno in Italia confortato che la strada che abbiamo seguito è quella corretta. Non ci sono dubbi e non ci devono essere ripensamenti su questo», ha aggiunto il ministro, che ha poi parlato dei contrasti con Berlusconi che aveva detto, a titolo personale, di ritenere più corretto considerare la clandestinità un'aggravante e non un reato in sé. «Non c'è dubbio che la dichiarazione di Berlusconi, anche se fatta a titolo personale, ha un peso rilevante. Mi sono detto sorpreso perché non ero stato informato di questa sua posizione personale. Mi è parso di capire che Berlusconi abbia espresso le sue perplessità sull'efficacia, sul modo in cui questa norma possa essere applicata: sovraffollamento delle carceri, l'azione dei magistrati. Problemi che conosciamo bene e che risolveremo. Se l'obiezione di Berlusconi è questa, può stare tranquillo e vedrà che sarà risolto il problema». Sul reato di clandestinità, ha aggiunto Maroni, «ne abbiamo discusso mercoledì sera con Umberto Bossi e questa è la linea che è uscita. Se qualcuno la pensa diversamente nel governo e libero di farlo. Ma vorrei evitare che qualcuno accreditasse l'ipotesi che nella Lega ci siano opinioni diverse. Il reato di immigrazione clandestina viene introdotto come strumento più efficace per procedere alle espulsioni, a prescindere dalla detenzione o meno». La direttiva punta ad armonizzare la normativa europea per quanto riguarda i rimpatri e prevede, tra l'altro, la possibilità di detenere un immigrato clandestino in appositi centri fino a sei mai, estendibili a un massimo 18 mesi in tre casi: rischio di fuga, mancata collaborazione nel rimpatrio e non disponibilità dei documenti. Continua la polemica politica. Dice Walter Veltroni: «Il governo ha presentato un ddl il cui c'è il reato di immigrazione giudicato da tutti, dalla Chiesa, dagli organismi internazionali e da noi, non solo sbagliato ma inapplicabile. Ho visto che il premier conviene con questa valutazione, quindi è ragionevole ritenere che si stia scegliendo la strada che era stata più giusta». Per la maggioranza parla Maurizio Gasparri: «La direttiva rimpatri approvata dal Consiglio dei ministri dell'Interno dell'Ue prevede precise misure sul trattamento degli immigrati clandestini. Come ha giustamente notato il ministro Maroni, il disegno di legge sull'immigrazione presentato dal governo al Senato segue proprio la linea tracciata oggi dalla direttiva Ue, il cui scopo è quello di armonizzare tutta la normativa in materia».

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