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Rifiuti, scatta l'allarme dei marines

Napoli

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L'Ordine dei Medici di Napoli, attraverso il suo presidente, Giuseppe Scalera, sottolinea, senza mezzi termini, che la situazione igienica in città e in provincia «è ai limiti del livello di guardia. Era già difficile, tende a diventare drammatica». L'aumento di topi, in particolare, fa scattare l'allarme per le malattie trasmesse dai ratti, soprattutto la leptospirosi. Ma non basta. «I danni maggiori - dice Scalera - sono provocati dalla diossina che si sprigiona dai roghi di spazzatura e che può contaminare i prodotti agroalimentari». Non c'è da perdere tempo. Il rischio di aumento di patologie, correlate all'arrivo del periodo estivo richiede interventi immediati. Scalera indica una priorità anche nei fusti tossici che sono stati abbandonati nel corso degli anni nelle campagne del Casertano e che hanno già inquinato terreni sui quali pascolava il bestiame. Ed è sicuramente «grave - dice ancora Scalera -la stessa situazione legata alle falde acquifere superficiali oggetto di una costante contaminazione». La situazione molto grave nella quale si trova Napoli ha indotto il comando dell'United States Navy, la Marina militare degli Stati Uniti, ad avviare analisi in 130 delle 1.800 abitazioni occupate da militari e civili statunitensi che si trovano in Campania, in totale 9.000 persone. Sul sito internet www.naples.navy.mil ci sono anche le foto relative alle operazioni di prelievo di terreno e di acqua che saranno inviate in Germania per far compiere le analisi nei laboratori. Le immagini mostrano prelievi di aria e suolo compiuti a Napoli da militari americani. Non solo, ma un secondo capitolo spiega anche che si stanno compiendo prelievi di acqua In un'altra sezione del sito sono sottoposte domande e risposte sui principali sintomi dovuti a disturbi di carattere alimentare. Si vuole scongiurare una sorte di «sindrome Napoli» come effetto dei molteplici aspetti legati all'emergenza rifiuti. Un portavoce del Naval Support Activity di Napoli conferma la «preoccupazione dei membri dei servizi Usa, dei civili e delle loro famiglie per gli incendi di spazzatura e la presenza di discariche tossiche e illegali». La situazione si fa pesante e così viene convocato d'urgenza il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica: «Il culmine della crisi è stato superato. In pochi giorni la città sarà ripulita dai rifiuti», promette il prefetto di Napoli Alessandro Pansa al termine del summit. La città però ha vissuto un'altra giornata di emergenza: blocchi stradali sono stati attuati rovesciando immondizia in strada nella zona dei Colli Aminei e in quella di Porta Nolana, vicino alla stazione, mentre circa 150 manifestanti hanno bloccato nel pomeriggio per alcune ore i binari ferroviari nei pressi della stazione di San Giovanni-Barra. La situazione, dovrebbe però migliorare nettamente nei prossimi due-tre giorni. L'assessore alla nettezza urbana Gennaro Mola ha confermato infatti che da stamattina ripartiranno le spedizioni di rifiuti via treno verso la Germania: Continua intanto il superlavoro per i vigili del fuoco che nella notte hanno spento 84 roghi di immondizia: particolarmente grave quello appiccato probabilmente con una bottiglia incendiaria in via Medina, a due passi dalla Questura. Dietro incendi e blocchi non ci sarebbe comunque una regia occulta della criminalità organizzata, secondo quanto affermato da Franco Roberti, procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli: «Sono spontanei, c'è un sacco di gente che ha maturato insofferenza e disagio profondissimi per la situazione nella quale viviamo tutti. Non ne può più. Reagisce».

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