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Il leghista di lotta suo malgrado diventa senatore

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I numeri hanno però deciso un destino diverso per questo dirigente locale iscritto al movimento dal 1992 eppure emerso solo negli ultimi due anni, dopo la sconfitta elettorale del 2006 e la batosta del referendum, che portarono la base a invocare il "ritorno alla Lega di lotta". «Ora sono venuti al pettine i nodi di cui parliamo da vent'anni: la sicurezza, l'immigrazione clandestina, la necessità di federalismo», così Rizzi si spiega questo successo. «La sera prima della chiusura delle liste - racconta - mi ha chiamato il segretario nazionale, Giorgetti, e mi ha chiesto la disponibilità per quel posto scomodo. Ho risposto: "obbedisco". La mia elezione è importante, ma non so se gioisco, non era il mio sogno...». Adesso il segretario varesino deve guardare a Roma, alla Capitale vituperata dagli slogan leghisti, che dal 29 aprile diventerà la sua seconda residenza.

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