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I timori del Vaticano per un altro governo debole

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Così l'Osservatore romano sintetizza la situazione alla vigilia delle elezioni politiche in un articolo intitolato «Chiusa la campagna elettorale L'Italia al voto». Una conseguenza «della polarizzazione - scrive il giornale vaticano - è stata la stesura di programmi sostanzialmente incentrati su obiettivi concreti piuttosto che sui valori o sulle questioni di principio. Nei comizi dei due principali contendenti, e anche nelle parole degli altri candidati, è apparso chiaro lo scenario che attende il Paese nei prossimi cinque anni. Gli indicatori economici non sono per nulla positivi». Il giornale vaticano riassume quindi gli scenari possibili del dopo voto. Una non maggioranza al Senato «potrebbe spingere a una coalizione estesa, ipotesi negata durante la campagna elettorale sia da Veltroni sia da Berlusconi». Il secondo scenario è quello di «un Governo di nuovo debole, con la minaccia di una crisi sempre incombente o un Governo delle riforme, che ponga mano alle modifiche necessarie alla legge elettorale, ed eventualmente alla Costituzione, prima di un nuovo scioglimento delle Camere». Infine, l'ipotesi di esecutivo sufficientemente forte. «Su questo punto tuttavia rimangono forti incertezze».

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